Dopo 5 anni di inchiesta e processo, è arrivata la sentenza su Sanitopoli: Ottaviano Del Turco condannato a 9 anni e 9 mesi, Cesarone condannato a 9 anni, Quarta a 6 anni e 6 mesi, Boschetti a 4 anni, Mazzocca a 2 anni, Aracu a 4 anni, e Angelini (3 anni e 6 mesi). Il presidente del collegio Carmelo De Santis ha condannato l’ex presidente della Regione Abruzzo accusato, insieme ad altri 24 imputati di reati che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, all’abuso, alla concussione, al falso, alla truffa, al riciclaggio.
Due anni per Di Stanislao, nove anni per Conga, 4 anni per Boschetti, 6 anni e 6 mesi per Quarta, 9 anni per Cesarone, a Aracu 4 anni, a Angelini 3 anni e 6 mesi. L’ex assessore Bernardo Mazzocca è stato condannato a due anni ma per due dei tre reati contestati la prescrizione arriverà il 20 ottobre. Assolto Vito Domenici. Assolto Gianluca Zelli, assolto anche Angelo Bucciarelli. E’ stata dichiarata anche la falsità della delibera 1326/2005 relativa alla seconda cartolarizzazione.
All’uscita dall’aula Enzo Angelini ha detto di non avere dichiarazioni da fare sulla sentenza.
Il presidente del collegio, Carmelo De Santis, ha iniziato la lettura della lunga sentenza alle ore 14 nell’aula 1 del Tribunale di Pescara.
Condannate anche le case di cura private a risarcimento danni. A Conga, Cesarone, Del Turco e Quarta è stata inflitta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
LE REAZIONI
DEL TURCO: «Per ora non dico nulla. Sulle sentenze prima si riflette poi si parla». Sono le prime parole a caldo dell’ex governatore dell’Abruzzo, Ottaviano Del Turco. «Appello sicuro», ha detto.
«Ho perso le speranze quando il Pm ha chiesto la condanna a 12 anni».Così ha detto ai giornalisti dopo la sentenza, attesa nella casa di Collelongo. «Una richiesta pesantissima che nell’opinione pubblica avrebbe fatto passare la convinzione di colpevolezza».
TRIFUOGGI: «È una sentenza che ristabilisce la verità su un fatto doloroso per l’Abruzzo. Io sono amareggiato per la malafede con cui periodicamente sono partite campagne mediatiche che volutamente diffondevano la falsa notizia di innocenza acclarata che grazie al loro potere sull’opinione pubblica hanno gettato sconcerto». Lo ha detto all’ANSA Nicola Trifuoggi, ex capo della Procura di Pescara in pensione dall’estate del 2012 che ha guidato il pool insieme a Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, oggi in Aula per assistere alla sentenza di primo grado all’ex governatore dell’Abruzzo, Ottaviano Del Turco condannato a 9 anni e 9 mesi. «Su molti giornali e tv – ha aggiunto Trifuoggi – è passata la falsa notizia di un’inchiesta da archiviare: ora mi aspetto anche che parleranno di errore giudiziario o persino di persecuzione. E invece, se non sono soddisfatto come cittadino perchè una condanna è sempre un fatto grave, sono soddisfatto della sentenza e della bontà e del lavoro fatto dalla Procura».
CAIAZZA: «Lasciamo perdere se me lo aspettassi o no perchè questo richiederebbe ragionamenti un po’ troppo impegnativi. Diciamo che è una sentenza che condanna un protagonista morale della vita politica istituzionale sindacale del nostro paese accusato di aver incassato sei milioni e 250 mila euro a titolo di corruzione dei quali non si è visto un solo euro. Quindi penso che sia un precedente assoluto nella storia giudiziaria perchè si possono non trovare i soldi ma si trovano le tracce dei soldi». Questo il commento di Giandomenico Caiazza, difensore di Ottaviano Del Turco, in merito alla condanna dell’ex presidente della Regione Abruzzo. Il legale si è detto “esterrefatto”, annunciando il ricorso. «Qui – ha aggiunto dopo aver ascoltato la sentenza – stiamo parlando di sei milioni 250 dei quali un solo euro non è stato rintracciato. Per il resto abbiamo parlato nove ore per spiegare non che non ci fossero le prove ma che ci fossero ampie, piene e ricchissime prove delle calunnia che un galantuomo come Ottaviano Del Turco ha dovuto subire. Si vede che è scritto che questo calvario deve seguire cosa che noi faremo impugnando questa sentenza. Abbiamo ascoltato la sentenza – ha concluso senza voler esprimere giudizi – e la rispettiamo esterrefatti ma ne prendiamo atto».
ARACU: «Siccome non ho fatto niente, non accetto neanche la pena di un’ora, nè di un euro». Queste le parole dell’ex parlamentare del Pdl, Sabatino Aracu, pronunciate subito dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Pescara nei suoi confronti ad una pena di reclusione di 4 anni nell’ambito del processo su presunte tangenti nella sanità abruzzese. «Quindi – ha proseguito – è un’ingiustizia e basta. Vuol dire che c’è chi vede le condanne a modo proprio. Viva Berlusconi», ha aggiunto prima di lasciare il Palazzo di giustizia.
LE DECISIONI
Nel leggere la sentenza del processo sulle tangenti nella sanità regionale in Abruzzo, il presidente del tribunale collegiale di Pescara, Carmelo De Santis, ha erroneamente attribuito all’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco una condanna di 9 anni e 9 mesi anzichè 9 anni e 6 mesi, come si legge nel dispositivo.
Sono diversi i reati per i quali l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco è stato condannato a 9 anni e 6 mesi: associazione per delinquere e per alcuni episodi di corruzione, concussione, tentata concussione e falso. Del Turco è stato invece assolto da un episodio di falso e da un abuso. Mentre è stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, in stato di interdizione legale durante la pena e incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale.
Il Tribunale di Pescara ha inoltre condannato Del Turco, Lamberto Quarta, Camillo Cesarone, Antonio Boschetti, Bernardo Mazzocca, Francesco Di Stanislao, Pierluigi Cosenza, Vincenzo Angelini, Luigi Conga e Sabatino Aracu al risarcimento dei danni non patrimoniali cagionati alla Regione Abruzzo, parte civile nel processo, in conseguenza dei reati commessi. La somma complessiva da risarcire stabilita dal Tribunale è pari a 10 milioni di euro. Per Del Turco la quota da risarcire è pari al 30 per cento di questa somma.
L’ex patron di Villa Pini Vincenzo Maria Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa, è stato condannato a 3 anni e sei mesi per corruzione. E’ stato invece assolto dal reato di associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione perchè il fatto non sussiste. Per alcuni capi di imputazione è invece intervenuta la prescrizione.
L’ex parlamentare del Pdl Sabatino Aracu è stato condannato a 4 anni per concussione e al pagamento della somma di 50 mila euro alla Regione. Inoltre alcuni capi di imputazione sono stati dichiarati prescritti. Aracu è stato assolto dall’associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione e da altri episodi di concussione.
L’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga è stato condannato a 9 anni per concussione e al pagamento della somma di 50mila euro alla Regione. Alcuni reati sono stati dichiarati prescritti. Anche lui è stato assolto dall’associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione.
L’ex assessore regionale alle attività produttive Antonio Boschetti è stato condannato a 4 anni per associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione e per concussione. E’ stato invece assolto dalla associazione per delinquere riguardante la prima cartolarizzazione. Altri reati sono stati dichiarati prescritti.
L’ex assessore regionale alla sanità Bernando Mazzocca e’ stato invece condannato a 2 anni per associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione, concorso in falso in atto pubblico e minaccia a pubblico ufficiale. E’ stato invece assolto dai reati di soppressione di atto pubblico, concussione, abuso e falso. L
‘ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione Lamberto Quarta èstato condannato a 6 anni e 6 mesi per il reato di associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione, concussione e tentata concussione. Il tribunale ha inoltre assolto Quarta da alcuni episodi di concussione da abuso e falso.
L’ex capogruppo regionale del Pd Camillo Cesarone è stato condannato a 9 anni per associazione per delinquere riguardante la seconda cartolarizzazione, corruzione, concussione e tentata concussione. Cesarone è stato invece assolto da una concussione.
Francesco Di Stanislao, ex direttore dell’agenzia sanitaria regionale, è stato condannato a 2 anni per associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione e per abuso d’ufficio. E’ stato invece assolto dal reato di soppressione di atto pubblico, omissione in atto d’ufficio e abuso d’ufficio.
Pierluigi Cosenza è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) per falso, mentre per alcuni reati di imputazione è intervenuta la prescrizione ed è stato assolto, tra l’altro, per il reato di associazione per delinquere in relazione alla prima cartolarizzazione.
L’ex assessore regionale alla sanità della giunta Pace di centro destra Vito Domenici è stato assolto dal reato di associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione. Mentre per altri capi di imputazione è intervenuta la prescrizione.
Per Conga, Quarta e Cesarone è stata dichiarata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, in stato di interdizione legale durante la pena ed incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale.
Il Tribunale ha inoltre dichiarato Angelini, Aracu e Boschetti interdetti dai pubblici uffici per cinque anni ed incapaci di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale.
La società Villa Pini d’Abruzzo srl è stata dichiarata interdetta dall’esercizio dell’attività, inabilitata a contrattare con la pubblica amministrazione per un anno e sei mesi. La societa’ Barclays bank plc èstata invece assolta.
Sono stati inoltre assolti Domenica Pacifico, Fabio Del Concilio, Paolo Gribaudi, Marco Penna, Giacomo Obletter, Mario Romano, Sandro Pasquali, Giampiero Di Cesare. Silvio Cirone e’ stato assolto per un reato mentre per altri è intervenuta la prescrizione. Infine per Walter Russo, Luciano Di Odoardo e Mario Tortora i reati sono stati dichiarati prescritti.