Scrivi con me un libro al giornoA casa. Tommy Winkley

Sono tornato a casa sabato sera. Avevo depositato i gemelloni a casa di Frank e Carol, che mi avevano preparato una mega-cena, innaffiata da un ottimo vino, Sbollito l'effetto di tutto quel mangiar...

Sono tornato a casa sabato sera. Avevo depositato i gemelloni a casa di Frank e Carol, che mi avevano preparato una mega-cena, innaffiata da un ottimo vino, Sbollito l’effetto di tutto quel mangiare e quel bere, mi son rimesso alla guida della Toyota van anno ’94 e ho raggiunto casa mia, con a bordo, naturalmente, il silenzioso Dik. Era circa l’una di notte e mi aspettavo di vedere il cugino Conrad, Susan e John, nonché “MIA MAMA”, cioè quella sarabanda di gente che avevo lasciato giorni fa. Invece, udite udite, mi aspettava John da solo, che, con quel suo tipico parlar strascicato mi ha borbottato: “Io me ne vado via ancora un po’ di giorni con , gli altri sono a casa di Susan. Non li reggevo più. Ciao, Tommaso, la casa è tutta a posto. Buona notte”. Detto questo, è risalito nel Van e, ho appena fatto a tempo a sentire gli “sgrug sgrug” entusiastici di Dik e erano già scomparsi. Tommy Winkley

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