Che senso ha aprire il 20 agosto, per poche ore, la Camera dei Deputati per discutere di femminicidio? Nessuno se non che si certifica che sta vincendo la civiltà dello spettacolo (raccontata benissimo da Vargas Llosa nel suo ultimo saggio) cioè la forma sulla sostanza, il desiderio, anche della politica, di essere pop, di seguire il mainstream.
In Italia bisognerebbe fare il contrario, smetterla di inseguire Grillo ed impegnarsi per rendere la carriera in politica e nella pubblica amministrazione una carriera ambita dalle nostre teste migliori, anche al Nord. Per farlo bisogna garantire oltre ad un buono stipendio una selezione meritocratica, una misurazione dei risultati trasparente ed efficente e dare (e chiedere) rispetto per il lavoro “pubblico”.
Con la retorica anticasta tra vent’anni il ventennio passato “Vent’anni di niente, passati a parlare ossessivamente di Silvio B.” per citare il direttore de Linkiesta, sembreranno un periodo dell’oro.
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