Sono passati due mesi dall’ultimo post. Sono una blogger fallita, o forse è sfumata la mia musa ispiratrice? La mia Argentina “querida”, riuscirà mai a cambiare? Mi ero ripromessa di scrivere almeno una volta alla settimana, del resto, per precari che siano, gli argomenti certo non mancano. Qui, nella sottile e dolce altilenanza di questo paese imprevedibile, i mesi passano, ti emozionano e allo stesso tempo ti confondono, le cose sembrano cambiare tutti i giorni eppure non cambiano mai e la malinconia, l’amarezza, la frustrazione persistono.
Ho vissuto in Argentina coincidendo esattamente con i dieci anni del kirchnerismo, i primi sorprendenti anni di ripresa con Nestor, le follie di Cristina poi…Avrei da scirvere in abbondanza e invece… C’è chi dice che ho vissuto gli anni peggori del paese, invece sono stati anni profondamente interessanti sotto molti punti di vista. Sono convinta che questi dieci anni siano stati decisivi per il paese.
Mi sono ripromessa di non scirvere di politica, in primis per inadeguatezza, ma soprattutto perchè è come inoltrarsi in una giungla impazzita dove l’Italia in confronto è uno zoo innocuo. È importante però sapere che qualcosa sta cambiando davvero. Nei risultati delle elezioni primarie di domenica scorsa, che dovrebbero anticipare le imminenti di Ottobre, seppur il partito kirchnerista Frente para la Victoria rimanga il movimento principale del paese, la sconfitta del kirchnerismo è stata esplicita in molte città.
Nella provincia di Buenos Aires, fondamentale per le prossime elezioni perché rappresenta il maggior bacino elettorale, si è imposto un peronista dissidente, Sergio Massa, ex capo di gabinetto della Kirchner, ma anche nella capitale, a Cordoba e a Santa Fe, il kirchenrismo ha subito rievanti sconfitte.
Cristina perde consensi e forse l’Argentina si sta risvegliando verso la democrazia, ma saranno le elezioni del 27 ottobre a decidere sul suo futuro politico. Solo un cambio della costituzione potrebbe portare alla rielezione al terzo mandato della “presidenta”, ma gli ultimi risultati non lo fanno sperare.
Difficile fare previsioni. Ad ogni modo, cambi permettendo, di nuovo in Argentina ci si ritroverà davanti a un problema che anche noi italiani conosciamo bene: qual è l’alternativa?
Twitter: @Ginivis