Non ho mai capito né i razzisti esagerati, per intenderci quelli che sembrano solo riportare frasi fuori tempo imparate a memoria da qualche anziano bigotto, né i buonisti con i paraocchi che quando porti loro numeri nero su bianco che non li aggradano si girano dall’altra parte.
Per esempio, facendo la cosa più normale e prendendo il Rapporto sulla criminalità del Ministero dell’interno si può vedere che nei dati riferiti al 2006, quindi all’epoca di una percentuale di stranieri sugli abitanti dell’Italia pari a circa il 5/5,5%, la percentuale dei denunciati/arrestati stranieri sul totale dei denunciati/arrestati in Italia per:
lesioni dolose è il 27% (più di 41.000 unità);
violenze sessuali è il 39% (più di 3.300 unità);
furto in abitazione è il 51% (più di 6.500 unità);
rapine in pubblica via è il 45% (più di 6.500);
truffe e frodi informatiche è il 29% (più di 32.000 unità)
addirittura in estorsioni, in cui ci aspetteremmo il monopolio delle nostre mafie made in italy, è il 19% (più di 5.400 unità).
In pratica per tutti i reati segnalati (e nel rapporto ce ne sono moltissimi altri), eccetto per “rapine in banca” dove si fermano al 3%, il crime rate degli stranieri è enormemente superiore a quello della loro presenza nella popolazione italiana. Ergo tra le brave persone che per mille svariati motivi vengono nel nostro paese ci sono molte, troppe, emerite teste di ca**o che non rispettano la legge e con un’ incidenza criminale esageratamente superiore a quella italiana.
Nonostante ciò non sono contro l’idea dei “cittadini del mondo”, dove chiunque, da onesto ed impegnato cittadino possa scappare dal proprio paese perché in guerra, perché sotto dittatura, perché i diritti civili sono troppo indietro rispetto al proprio sentire o perché la povertà è insostenibile, cercando quindi fortuna in un paese migliore sotto questi punti di vista.
Dico di sì perciò ad uno ius soli temperato, il quale dopo un ciclo di studi e, perché no, ad un test di educazione civica, garantisca ai giovani immigrati e agli adulti onesti con voglia di fare, un più veloce accesso alla cittadinanza italiana.
Ma ciò DEVE essere accompagnato a pene e reazioni decisamente più dure verso chi sgarra tra gli stranieri.
Chi viene qui deve mettersi in testa di avere una chance e una soltanto.
E nel caso si sprecasse la propria opportunità, non è più un problema del paese ospitante, perché ogni comunità deve avere regole e difendersi da chi ne minaccia l’armonia.
Essere troppo indulgenti con gli stranieri che commettono reati è più dannoso verso tutti quei tantissimi stranieri onesti invece che verso gli italiani.
Questi due mezzi sono la via per un’integrazione migliore e bisogna utilizzarli.
E nel modo più assoluto non si devono immischiare le due voci stupide della partita: né Calderoli, né Boldrini né Kyenge, con le loro nullità vuote, insensate, irrealistiche, da campagna elettorale continua.