Con l’intervento di oggi sul Corsera, il presidente di Atm Rota rincara la dose e, seppur in termini tecnici, attacca pesantemente per l’ennesima volta l’assessore ai Trasporti Maran. In questo suo j’accuse viene spalleggiato dalla Cgil che addirittura invita il sindaco ad un intervento. Se non è una richiesta di dimissioni o di licenziamento dell’assessore poco ci manca, ma il significato è certamente questo. Siamo di fronte a una spiacevole bagarre che dura da molto tempo, anche se spesso celata o sopita la brace continuava ad ardere. Un dualismo iniziato con la nomina di Bruno Rota a presidente di Atm. Bruno Rota, manager di lungo corso che ricoprì la carica di Dg in Serravalle all’epoca della giunta Colli, con la quale poi ruppe in maniera eclatante, e poi scelto da Albertini come presidente della stessa società, venne nominato dal sindaco Pisapia senza che questo incarico fosse stato concordato con l’assessore e quindi, forse, mal digerito dallo stesso. Maran è il secondo degli eletti dopo Boeri nelle liste del Pd, con un successo personale notevole di oltre 3mila preferenze. Mi sorprende il silenzio del Partito democratico su tutta questa vicenda. La questione non è di poco conto. Sulla mobilità e l’efficienza dei mezzi pubblici si gioca una delle partite fondamentali a Milano, anche pensando a Expo, ma soprattutto pensando alla qualità della vita dei nostri cittadini e alla futura, semmai verrà, Città metropolitana. Ed allora, questo scontro tra Rota, Cgil e Maran è sicuramente imbarazzante per tutti.
24 Settembre 2013