Da oggi fino a domenica 22 settembre, sulle suggestive colline sopra il Lago d’Orta in provincia di Novara, si terrà la quarta edizione di Corto & Fieno, festival del cinema rurale promosso da Asilo Bianco che proporrà tre giorni dedicati a quei registi che raccontano il rapporto diretto dell’uomo con la sua terra. Di seguito i trailer e le storie dei documentari più interessanti che verrano proiettati durante il weekend.
Materia oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Lo spazio del film è il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e Nuoro. Lì per oltre cinquant’anni i governi di tutto il mondo hanno testato “armi nuove” e il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari compromettendo inesorabilmente il territorio e chi lo abita. Due allevatori, un padre e un figlio, vedono i loro animali nascere malformati e con gli organi interni pieni di sostanze radioattive. È l’orrore in una natura all’apparenza incontaminata.
La Strada di Denis di Andrea Guarnieri è il racconto di formazione o improbabile manuale di zoologia, storia d’amore o metafora delle difficoltà esistenziali di ogni coppia: il protagonista è un giovane pastore trentino sospeso tra la millenaria tradizione della transumanza e l’attualità di un mestiere che è tornato a essere redditizio. Denis incontrerà Cheyenne sulla sua strada, e le loro greggi si uniranno salendo e scendendo lungo i corsi dei fiumi, tra pianura e montagna.
Irish Folk Furniture di Tony Donoghue è un documentario animato sulla riparazione e il riciclo nell’Irlanda rurale, dove i vecchi mobili dipinti a mano sono spesso legati ai momenti duri, alla povertà e a un tempo che molti preferirebbero dimenticare. A causa di questa associazione, gran parte dei mobili di campagna ricevuti in eredità giace abbandonata nei fienili e nei capanni degli attrezzi.
Farming on crisis? di Haris Donias è la storia non detta e mai raccontata della campagna greca svelata grazie al viaggio di un uomo attraverso il paese colpito dalla crisi. A parlare sono contadini giovanissimi: si discute della possibilità di far ripartire l’economia grazie a uno sviluppo agricolo sostenibile, cercando di ricostruire un ponte che leghi il piccolo e il grande, l’urbano e il rurale, il locale e il globale.