Tra le dispute territoriali nell’Asia orientale, quella che oppone Giappone e Corea del Sud è la meno conosciuta, almeno da queste parti. A provocare nuovi attriti ci ha pensato in questi giorni la first lady nipponica, contestata in patria per aver partecipato alla cerimonia d’apertura di un festival per favorire gli scambi culturali tra i due paesi.
Le immagini di Abe Akie pubblicate su Facebook, che la ritraggono accanto al ministro degli Esteri, Fumio Kishida e all’ambasciatore sudcoreano a Tokyo, hanno scatenato la reazione dei suoi sostenitori. “Non posso credere che lei abbia relazioni con la Corea del Sud”, ha scritto un utente citato dall’Asahi Shimbun. Altri hanno ammesso di essersi sentiti a disagio per la foto della moglie di Abe mentre cucina del riso, durante la cerimonia cui ha partecipato anche la principessa Hisako.
Il festival era stato presentato come un’occasione per migliorare le relazioni bilaterali in un periodo di difficoltà. Sui rapporti tra i due paesi pesano le dispute territoriali e il ricordo delle atrocità commesse dal militarismo nipponico durante l’occupazione della penisola coreana nella prima metà del secolo scorso. Nodi storici ancora da risolvere come la vicenda delle donne coreane costrette a prostituirsi per i soldati giapponesi. “Una necessità” in tempo di guerra, la definì Hashimoto Toru, co-fondatore del Partito per la Restaurazione. Parole cui seguirono le non spontanee scuse del rampante politico.
Di oggi è invece la notizia riportata dall’agenzia Kyodo di pattugliamenti sudcoreani attorno alle isolette contese chiamate Takeshima dai giapponesi e Dokdo dai coreani. La presidentessa Park Geun-hye ha detto che Seul non tollererà alcuna sfida alla propria sovranità. Dall’altra parte Abe Shinzo sembra più assertivo nelle rivendicazioni territoriali che vedono Tokyo opporsi ai sudcoreani, ai russi e soprattutto in quelle con i cinesi per le Senakaku-Diaoyu.
Restano le parole, contestate, della first lady durante la Nikkan Koryu Omatsuri.”So che ci sono punti di vista divergenti, ma spero che si possa stabilire un rapporto di amicizia con i paesi vicini”