Radici: un Blog quasi pornograficoL’Harem dei 12 referendum: uno più sexy dell’altro

Non sento altro che persone che si lamentano. Piagnistei ovunque, riguardo a qualunque cosa. Le tasse sono troppo alte, gli stipendi troppo bassi, i prezzi alle stelle, l’IMU, le scuole cadono a pe...

Non sento altro che persone che si lamentano.

Piagnistei ovunque, riguardo a qualunque cosa. Le tasse sono troppo alte, gli stipendi troppo bassi, i prezzi alle stelle, l’IMU, le scuole cadono a pezzi, troppi impiegati pubblici, non ci sono più le mezze stagioni e hanno pure cancellato Miss Italia, con tutte quelle belle gnoccolone.
Sento tutti lagnarsi, perché ad ogni elezione buttiamo il nostro voto su della gente che poi entra in parlamento e non si occupa mai di ciò che vorremmo si occupasse.

Odiamo non poter contare nulla, dopo quella croce a matita su un simbolo qualsiasi. In quel gesto si esaurisce tutta la nostra influenza sulla vita politica del paese. Qualche secondo di gloria privata, nel segreto dell’urna, senza nessuno a guardarci mentre siamo convinti che questa volta cambierà. Cambierà sul serio!

E invece mai un cazzo.

Adolescenti che si masturbano nel buio della propria stanza. Eiaculatori precoci. Godiamo nei pochi secondi che separano la ricezione della scheda dall’imbucata nello scatolone. Poco dopo ci ritroviamo di nuovo vuoti e insoddisfatti e andiamo a piagnucolare da qualche parte, perché non riusciamo a trovare una donna.

Ci siamo rotti le palle della democrazia rappresentativa. Al baretto, con gli amici, ce le siamo rotte, frantumate. Facciamo gli splendidi, i rivoluzionari. Metteremmo tutto a ferro e fuoco se solo… se solo cosa? Se solo potessimo? Se solo volessimo? Se solo qualcuno lo facesse al posto nostro e poi potessimo prenderci comunque il merito? Prego, andate aventi voi, vi raggiungo.

Se dipendesse da noi cambieremmo tutto. Poi però, quando dipende davvero da noi, non facciamo proprio una fava di niente. Quando finalmente abbiamo la donna dei nostri sogni nuda, distesa sul letto, che aspetta solo noi, sale quel disinteresse misto ad ansia da prestazione. Ci svacchiamo in poltrona e mettiamo sul sei. Tette finte e parolacce. Piacciono da impazzire anche a me. Dico sul serio.

Stavolta però abbiamo di fronte un harem. Dodici bellezze esotiche da sedurre. Ce n’è per tutti i gusti. Se riuscissimo ad averle in giro per casa, ci cambierebbero la vita, per sempre.

Sono i 12 referendum, uno più sexy dell’altro, per i quali si può firmare, fino al 30 Settembre. Sembra lontano vero? Ma è terribilmente vicino. Rischiamo ancora una volta di mandare tutto a puttane, se non ci diamo una svegliata. Se non la smettiamo di lamentarci senza agire, quando possiamo.

Bene, questo è uno di quei momenti. Uno di quelli in cui la nostra firma conta davvero e non solo quella. Conta parlarne, conta stordire la famiglia e gli amici con un fiume di parole nuove, spudorate e irriverenti. Conta convincere altri che bisogna firmare non perché sia “giusto” o perché sia il nostro “dovere” di bravi cittadini. Bisogna firmare perché conviene a ciascuno di noi singolarmente.

E adesso vi spieghiamo anche bene perché, se avete 10 minuti per leggerci, tra un paio di tette finte e il successivo.

Nel frattempo facciamoci un giro qui: www.referendumradicali.it
Magari ci venisse subito voglia di alzare il sedere e cambiarle noi le cose, per una volta.

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