Altro che patti traditi, come sostengono Grillo (e Travaglio):
«A Napolitano si può imputare tutto, ma non l’ingenuità. È altamente probabile che a Berlusconi siano state date delle garanzie che in seguito non sono state rispettate, o più probabilmente non si è riusciti a far rispettare. In altri termini l’assicurazione della prescrizione per scadenza dei termini del processo che lo ha condannato in via definitiva per truffa fiscale. Altrimenti che senso aveva fare un governo intestato alla presidenza della Repubblica, che mai si è esposta come in questo caso? Per vederlo cadere rovinosamente per un processo e una condanna altamente probabile pochi mesi dopo?».
C’è stata, invece, una tragicommedia degli equivoci nel Pdl. Ha affermato Giancarlo Galan:
“Non c’è mediazione, perché Napolitano non vuole cedere nulla. In questi mesi molti dei nostri sono andati da Berlusconi raccontandogli fantasie sulla grazia, sulla revisione della legge Severino, su ipotesi di accomodamento e di pacificazione. Balle. Gli hanno raccontato una montagna di balle, come se Napolitano fosse disponibile. Ma non è vero, non è mai stato vero”. Allora Alfano mentiva al Cavaliere? Sorriso pitonesco: “Il presidente della Repubblica è coerente, lui. Non ha mai fatto un solo cenno di disponibilità. Mai”.
E il paranoide Berlusconi si è sentito abbandonato. Per questo si è ritrovato nel campo della Santanché. La quale rappresenta il sopravvento finale dell’eversione postfascista sull’apparenza moderata del partito azienda. E’ la vittoria della destra più autentica nel cuore del blocco sociale rinsaldato per anni dal berlusconismo trionfante. Vittoria fatale che tende a mutare la natura del partito. Vittoria che consegna ai berlusconiani moderati uno spazio di manovra ampio come non mai negli ultimi tempi. Mentre Fini è diventato un politico incolore, la Santanché facendosi iperberlusconiana sta trascinando il suo eroe del momento in una rincorsa solitaria della vittoria ultima, totale e impossibile. Lungo quella strada la probabilità di un crollo rovinoso si fa molto alta. Un vero crepuscolo degli dei in formato bauscia.