Non è che non li votano perché, dopo mesi di discussioni, bozze, accordi, conventio ad excludendum e annunciate riaperture non sono in grado di decidere in modo imparziale, onesto e condiviso le regole con cui eleggere i loro nuovi dirigenti, perché non hanno ancora spiegato come sono arrivati al governo con Berlusconi o perché invece di parlare dell’Italia parlano di uno o due personaggi con polemichette studiate ad hoc.
Non li votano perché non sono abbastanza di sinistra, «rincorrono Monti» e sono schiavi del neoliberismo imperante che ci ha portato dove siamo (parole loro).
È logica, solo parzialmente rivista da funzionari di partito che non vogliono «morire democristiani». Che ve ne pare?