Mi capita durante la giornata di sentire discorsi e vedere immagini che mi colpiscono piacevolmente. Quando succede, cerco di fermarli, di registrarli e fotografarli mentalmente. E li metto da parte. Dico a me stesso: “Questi li tengo per l’ultimo istante del giorno, quello prima di addormentarmi”. Adesso che è buio e l’istante è arrivato, mi accorgo che è più lungo di quanto pensassi e ciò che avevo messo da parte si è già consumato. Guardo il cortile, ma ancora non dormo e mi scopro a pensare che vorrei rubare tutti i respiri della notte. I respiri di chi sta lavorando, dei bambini che cercano di sognare la fiaba che hanno ascoltato. Il respiro di chi è sveglio, perché domani non sa che farà e pure quello di chi è innamorato, che non dorme e mai lo farebbe. In un gioco presuntuoso, cercherei di distinguerli tutti, ma so che non sarebbe facile, sarebbe come contare le stelle. Da ultimo ascolterei il mio di respiro, compagno discreto che non si fa notare e mi accompagna nei sogni.
24 Settembre 2013