Fisco e sviluppoAlitalia e la lezione (da non ripetere) Sabena-SwissAir

«Alitalia brutti brutti, governo cattivi cattivi, Air France belli, bravi e buoni» scrivevamo su questo blog sabato scorso. Nella vicenda Alitalia, ad esempio, non è chic parlare (bene) del lavoro ...

«Alitalia brutti brutti, governo cattivi cattivi, Air France belli, bravi e buoni» scrivevamo su questo blog sabato scorso. Nella vicenda Alitalia, ad esempio, non è chic parlare (bene) del lavoro fatto dal nuovo capo azienda di Alitalia, Gabriele Del Torchio o dei 3 miliardi di perdite Air France negli ultimi anni. Non è cool ed è considerato provinciale. Allora passiamo ai numeri. Quali conseguenze avrebbe il fallimento di Alitalia per i nostri scali e quindi per la nostra economia?

Facciamo un po’ di storia. Sabena – compagnia di bandiera belga – fallisce nel 2001 e il traffico nel loro hub (Bruxelles) tracolla; infatti se nel 2000 era di 22 milioni di passeggeri passa a 14 nel 2002. Un crollo del 27%, che dura fino a oggi (19 milioni di passeggeri nel 2012), altro che recupero veloce: un disastro vero e proprio.

Voliamo in Svizzera dove SwissAir fallisce nel 2002 e il traffico nell’hub di Zurigo crolla dai 23 milioni di passeggeri a meno di 18. Un meno 20% secco anche in quel caso. Bang on target! E quando recupera la botta Zurigo? Esattamente dieci anni dopo, infatti è solo nel 2012 che i passeggeri superano quelli del 2000.

Non è quindi vero che nel giro di poche settimane le rotte abbandonate a Zurigo e Bruxelles sono state sostituite da altre compagnie (Swiss e Brussels Airlines). I numeri dimostrano che se una compagnia fallisce è un disastro, specie per l’hub di riferimento. Bisogna invece gestire in modo intelligente le integrazioni, come dimostra la crescita costante di Amsterdam post integrazione tra Air France e Klm nel 2004. Lo scalo di Schiphol – hub di Klm – è passato infatti dai 40 milioni del 2003 a oltre i 50 di quest’anno. E se si guardano i numeri anche un de-hubbing fatto di fretta e male è un disastro per il traffico aereo come dimostra il crollo di Malpensa post de-hubbing Alitalia del 2008. Meno 6 milioni di passeggeri all’anno (su 24 pre de-hubbing) per il nostro scalo.

Fallimenti e de-hubbing non gestiti sono soluzioni sbagliate che creano un danno di lungo periodo al sistema aereo ed economico nel suo complesso? Secondo me sì, e a chi dice il contrario dico che non è da liberali negare l’evidenza dei numeri.

Twitter: @actavecchio

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