Taiwan potrebbe diventare il primo paese asiatico a legalizzare le unioni omosessuali. Il parlamento nazionale, il Legislative Yuan, ha deciso di riesaminare una proposta di legge sulla legalizzazione dei matrimoni gay.
Un momento di “tensione” durante uno degli ultimi Taiwan Pride. Foto credits: Reuters
A stretto giro, è arrivato il plauso del Partito Democratico Progressista, primo firmatario della proposta di legge, e di alcuni gruppi di attivisti per i diritti della comunità Lgbt. «È un buon inizio», ha dichiarato Cheng Li-chun, membro del Pdp al Taipei Times, sottolineando però che sarà un test per la democrazia taiwanese. La parlamentare ha invitato anche il partito di maggioranza, il Kuomintang, a sostenere la campagna per la revisione del Codice civile perché «in una società democratica diversità e pari diritti devono essere mantenuti e protetti».
Intanto nella giornata di sabato, decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Taipei in occasione del Taiwan Pride, il più grande gay pride dell’Asia. Come ha riferito l’Agenzia France Presse dalla capitale dell’isola, sotto le bandiere color arcobaleno hanno sfilato taiwanesi, ma anche uomini e donne da tutta l’Asia, dall’America e dall’Europa. «Per me legalizzare i matrimoni gay (…) significherebbe un grosso passo avanti verso la parità dei diritti», ha spiegato all’Afp un giovane manifestante, durante la parata dedicata quest’anno a quanti soffrono a causa della discriminazione. «A loro» – ha spiegato Albert Yang, l’organizzatore dell’evento – «va tutto il nostro supporto».
Uno dei gruppi a difesa dei diritti gay che ha contribuito a stilare la proposta di legge che sarà riesaminata dal Parlamento, il Taiwan Alliance to Promote Civil Partnership Rights, si è detto ottimista riguardo al futuro. Il supporto della società civile taiwanese è sempre più consistente: secondo un sondaggio di agosto 2013, oltre il 50 per cento dei tawanesi si dice favorevole ai matrimoni gay. Un risultato che, spiegano gli attivisti, rispecchia il trend globale che vede sempre più paesi riconoscere legalmente le unioni omosessuali.
Sulla questione, permane la forte opposizione del Partito nazionalista che detiene la maggioranza in parlamento, ma soprattutto della comunità cristiana. Di recente, ha rivelato il portale online The Shanghaiist, He Rong, popolare presentatore televisivo taiwanese, ha scritto sulla propria pagina Facebook che la proposta rischia di «mettere a rischio le attuali istituzioni di famiglia e matrimonio» aggiungendo che «i cristiani non possono continuare a essere un gregge di pecore silenti».
Ma dai gruppi per i diritti della comunità Lgbt rispondono con un filo di sarcasmo: «nessun eterosessuale diventerà gay tutto d’un tratto solo perché i matrimoni tra persone dello stesso sesso saranno legalizzati». E aggiungono: «Una società davvero non disriminatoria è quella in cui i genitori non saranno più preoccupati di sapere se i loro figli sono omosessuali».