Diario lirico vienneseAutunno: malinconia felice

Vienna, è autunno. Eccomi tornata a Vienna, ormai sono qui da due settimane e solo ora ho un po’ di tempo per scrivere. Sono seduta e guardo fuori dalla finestra, le foglie cominciano ad ingiallirs...

Vienna,
è autunno.

Eccomi tornata a Vienna, ormai sono qui da due settimane e solo ora ho un po’ di tempo per scrivere.
Sono seduta e guardo fuori dalla finestra, le foglie cominciano ad ingiallirsi ed alcuni alberi hanno già qualche ramo nudo. Il tempo è variabile e il sole sbuca molto raramente, pallido.
Passano veloci nuvoloni bianchi e grici, il cielo è a macchie.
L’autunno è cominciato da alcuni giorni e con la mente ci si proietta già verso tutto ciò che è tipico di questo periodo: uva, fichi, tè, calze, giacche, piumoni, zuppe, sciarpe, cachi, giallo, marrone, arancione, rosso, riscaldamento, tè e biscotti.
Non sono ancora andata a vedere concerti opere o spettacoli e l’unica novità musicale che posso darvi è il mio pezzo: la Rosina “Una voce poco fa”! Ci vorrà un po’ tempo prima che riesca ad interpretarla bene, è un’aria di estrema agilità e per ora canto tutte le colorature più lentamente del dovuto, come al solito ci vuole pazienza.
Oggi però, pensate un po’, non ho voglia di parlarvi di musica, ma di un pensiero fisso che ho da qualche giorno: il tempo che passa.
Forse pensando a questa stagione vengo pervasa da una sorta di malinconia che però quest’anno mi abbraccia.
È un autunno positivo.
Mi rende comunque riflessiva, è una stagione di mezzo, è un passaggio, è ponte anche se, come dice Cardarelli, è il miglior tempo della nostra vita: la maturità dopo la fanciullezza e prima della vecchiaia.

AUTUNNO

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

Cardarelli vede l’autunno come il periodo di piena maturità dell’uomo. Quest’ultimo ha appena abbandonato la fanciullezza e prima di raggiungere la vecchiaia e dunque la morte, deve trascorrere la “stagione migliore”.
Ho scelto questa poesia perché ha come oggetto principale proprio lo scorrere del tempo.
Mi sento totalmente all’inizio della più bella fase della vita, ancora giovane ma più saggia di prima e poiché siamo nella stagione che mi rispecchia volevo condividere con voi questa dolce malinconia felice del tempo che passa.

Un saluto a tutti quanti dalla mia camera viennese,
a presto con novità musicali.

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