Una cosa è certa. L’enorme successo di Breaking Bad ha lasciato pochi indifferenti. Premiata come migliore serie agli Emmy Awards di quest’anno, ha attirato le attenzioni di tutto il mondo.
Un’immagine dalla serie Breaking Bad. foto credits: businessinsider.com
La storia di Walter White, professore di chimica in un liceo del New Mexico che si trasforma in Heisenberg, il re dei “cuochi” di cristalli di metanfetamina, per pagarsi le cure contro il cancro ha lasciato con il fiato sospeso milioni di spettatori per 5 stagioni. Il suo impatto sull’audience è stato tale che l’Economist la ha addirittura paragonata a un corso accelerato su come fare impresa in momenti di crisi. Perché è proprio della crisi del turbo-capitalismo americano – e più in generale del “mondo occidentale” – che parla Breaking Bad.
La serie ideata da Vince Gilligan è arrivata anche in Cina, tramite i siti di streaming online. Secondo quanto rivelato da Warner Brown su Tea Leaf Nation e Foreign Policy, rispetto ad altre serie americane, Breaking Bad è stato un modesto successo con una media di 10 milioni di visualizzazioni per stagioni (contro 159 milioni di The Big Bang Theory). Ma di certo ha colpito anche gli spettatori di Oltre muraglia.
“Mi fa stare in pena sapere che in un paese capitalista un insegnante sia trattato così male. Non ho potuto trattenere le lacrime”, ha scritto tempo fa un netizen sul portale online Douban. “Dopo aver finito di guardare la serie – si legge ancora – ho provato un forte senso di disagio, finché non ho aperto il libro “Solo il socialismo può salvare l’America”. E ho pensato a lungo”.
Che la strada del socialismo sia quella giusta per gli Stati Uniti non è certo. Di sicuro la strada delle metanfatimine passa dalla Cina. L’ex Impero di mezzo, secondo il World Drug Report, il rapporto Onu sul traffico di droga, la Cina è il terzo paese per quantità sequestri di metanfetamina, dietro solo a Messico e Stati Uniti. Inoltre gran parte della metilammina, ingrediente principale dei cristalli di meth, proviene dalla Cina. Solo a dicembre 2011, le autorità messicane ne hanno sequestrate 741 tonnellate, circa 600 delle quali provenienti proprio da Oltre muraglia.
Allargando lo spettro al continente asiatico, nel 2011 sono state sequestrate 9 tonnellate di cristalli di metanfetamina. Quattro tonnellate solo in Cina; circa una tonnellata in Indonesia, Malaysia e Thailandia. E il traffico in direzione Asia, visto l’aumento dei redditi medi pro capite e lo sviluppo diffuso della classe media, continua ad aumentare. I profitti del traffico di questi stupefacenti sono di conseguenza in pieno boom. Basti pensare che un kg di metanfetamine in Giappone viene pagato 200mila dollari.
Se solo Heisenberg l’avesse saputo.