Calvino il 15 ottobre 2013 avrebbe compiuto 90 anni. Liberascienza lo festeggia con l’uscita del suo Magazine dedicato alle Lezioni Americane. Qui il link al Magazine, con il mio editoriale “L’artiglio del leone”.
Perchè continuare ad insistere e parlare di cultura nel contesto nel quale ci troviamo? A tutti gli effetti sembra una cosa fuori luogo. E forse lo è per davvero, ma ad essere sbagliato non è il costante atteggiamento di attenzione verso la scienza, la letteratura o l’arte, quanto il contesto che ripudia qualsiasi cosa vada oltre l’utilità immediata e il volgare calcolo dell’interesse personale.
Lo scenario degli ultimi anni, e in particolare delle ultime settimane, è e rimane sconfortante. Certo, siamo in presenza di una classe politica che, a tutti i livelli, è incapace di aprirsi e che si arrocca su posizioni e tatticismi incomprensibili, ma allo stesso tempo siamo il Paese, come certificato dalle più recenti ricerche sulla competenza testuale e matematica, all’ultimo posto nella classifica OCSE.
Abbiamo quindi la più alta percentuale di analfabeti funzionali, di gente cioè che già di per sé conosce poco e male quel poco che sa, e che poi le utilizza ancora peggio sia nella vita personale che sul posto di lavoro, con conseguenze politiche, sociali, ed economiche che sono sotto gli occhi di tutti.
Tutto il resto che ci affligge, la scarsa competitività economica, i diritti civili e sociali calpestati, la facile raccolta del consenso per chi possiede o controlla i media, la debole penetrazione della rete, la vittoria sociale di chi ‘conosce qualcuno’, etc. etc. è tutto un corollario di questa catastrofe culturale.
Finché la politica non si farà carico di questa catastrofe immane che lega in ceppi il nostro Paese, l’unico modo che abbiamo per fare buona politica è provare a migliorare, ad aprire, a incuriosire le menti di ciascuna persona che incontriamo ogni giorno. Sul web, in ufficio, al supermercato, nel nostro quartiere, nel treno che ci porta al lavoro o a scuola.
In quest’ottica l’attività di Liberascienza, associazione di divulgazione scientifica di cui faccio parte, assume un rilievo del tutto particolare, soprattutto in Paese come l’Italia ancora profondamente antiscientifico.
Agli inizi del Novecento, tanto per fare un esempio, Benedetto Croce affermava che «le scienze naturali non erano altro che edifizi di pseudoconcetti» e che con le loro “astrazioni e matematizzazioni”, «mutilavano la vivente realtà del mondo, onde le cose venivano fermate e contrassegnate per ritrovarle e servirsene all’uopo. Non già per intenderle» poichè esse venivano ridotte a “oggetti senz’anima”.
Questo atteggiamento negativo verso la scienza però proviene da tante direzioni e da tanti rivoli diversi e, nel corso dei decenni, ha inciso senza dubbio sulla mentalità media degli intellettuali italiani, e quindi della nostra classe dirigente, nel senso più ampio del termine. Per questo non meraviglia il fatto che il nostro Paese mostri una stupefacente insensibilità per i problemi della ricerca e dello sviluppo scientifici, e che in questo settore vitale siamo inchiodati da quasi trent’anni a una spesa che oscilla tra l’1,1 e l’1,3 % del Pil (che è la metà della media europea).
Liberascienza quindi, a partire dal 15 ottobre, pubblicherà sul proprio sito (www.liberascienza.it) il suo nuovo Magazine sulla Consistenza, l’ultimo numero di un piano editoriale che si è sviluppato negli ultimi due anni a partire dalle “Lezioni Americane” di Italo Calvino. Dopo Leggerezza, Rapidità, Molteplicità, Esattezza, Visibilità, la sesta tappa del viaggio in America è arrivata proprio oggi, giorno del 90° compleanno del grande scrittore.
Anche su questo numero, Liberascienza ha fatto confrontare scienziati, ricercatori, letterati e artisti che hanno sposato, contribuito e sostenuto attivamente questo laboratorio di pensiero.
In particolare è interessante sottolineare la partecipazione entusiasta di Martin Klimas, artista di fama internazionale, per le immagini che accompagnano i vari microsaggi oltre che della copertina.
Qui il link al Magazine, con il mio editoriale “L’artiglio del leone”.