Era uno scherzo, eppure i giornalisti c’erano, ed erano in tanti.
La manifestazione a sostegno della troika, è stata una farsa indetta dagli stessi membri de “Que se lixe a Troika”(comitato spontaneo di cittadini, nato da un paio d’anni fa circa) per portare all’attenzione dei media la giornata di protesta che si svolgerà sabato 26 ottobre a Lisbona, contro la Troika (in ambito europeo, il termine è utilizzato per indicare la delegazione formata dagli emissari di Banca centrale europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea).
“Siamo qui per riconoscere la presenza della troika nel nostro paese . Noi pensiamo che le misure che sono state adottate stanno costruendo un nuovo paese in Portogallo”. Spiegava ieri un manifestante alla televisione, durante il raduno delle 18 a Praça dos Restauradores.
Il giornalista incredulo, domandava, “E quali sono queste misure?” La risposta del manifestante: “Le misure hanno portato ad un aumento della disoccupazione, per esempio. Lavoreremo di più. Grazie Troika, il Portogallo guarda al futuro”.
La trentina di attivisti si sono poi spostati in Largo Jean Monnet (poco distante) dove vi è la rappresentanza della Commissione europea a Lisbona . Tutti i giornalisti hanno seguito i manifestanti, in attesa di una dichiarazione finale.
Arrivati a destinazione , i manifestanti hanno lasciato spazio a una giovane donna che si è presentata come Camila Lourenço: “Il movimento è indignato per l’offensiva contro l’austerità”, ha denunciato la giovane, mentre al suo fianco, un altro manifestante stava mangiando un cioccolatino chiamato troika. ” Non uscite di casa il 26 ottobre, sabato. Sabato 26 ottobre “, spiegava ai microfoni la Lourenço. E ancora: “Non andate a Rossio alle 15, sabato, dove partirà il corteo”. Il movimento ha spiegato successivamente il senso dell’iniziativa: è stato un modo per attirare l’attenzione dei media e far sapere a più gente possibile della manifestazione di sabato prossimo. Devo dire che lo strategemma ha funzionato.
Ecco come catturare l’attenzione dei media portoghesi.