La risposta del MiSE – Ministero dello Sviluppo Economico -all’interrogazione dei deputati del M5S sui contatori elettronici, fa emergere un quadro raccapricciante della metrologia nazionale.
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/01237&ramo=CAMERA&leg=17&parlamentare=CRIPPA&gruppoPartecipanti=5&primoFirmatario=CRIPPA&gruppo=5&risposta=5&testo=5%20CRIPPA
Vi consiglio di leggere con attenzione, prima di lamentarvi delle bollette.
Comunque, per quelli che non avessero tempo, o voglia di farlo, eccone la sintesi, con qualche commento.
Partiamo dalla legge, che è chiara: “Ogni convenzione di quantità deve essere fatta con pesi e misure legali” a garanzia della tutela della fede pubblica e a misura di salvaguardia della lealtà delle transazioni commerciali dei beni e/o delle energie.
Quelli del Ministero sembrano dimenticarsene e dicono che la legislazione è lacunosa perché, della misura, prima se ne occupava lo Stato e da quando non se ne occupa più, tutti sono liberi di fare quello che vogliono; ENEL per prima, con i suoi contatori.
Mentre, per pesare pomodori e misurare benzina, si usano strumenti elettronici legalmente verificati, i contatori elettronici sono equiparati a elettrodomestici e a “impianti realizzati e costruiti a regola d’arte”.
Per detti “elettrodomestici”, che potranno essere installati fino al 2016, non era, e non è richiesta alcuna verificazione di modello, né, come risulta al Ministero, nessun fabbricante l’ha mai richiesta.
Libera quindi da qualsiasi impedimento legale, ENEL ha potuto installare, negli anni, decine di milioni di contatori, con il silenzio/assenso del Ministero, che, va ricordato, ha la delega per metrologia legale.
La direttiva europea sui contatori elettronici del 2004, viene recepita solo nel 2007, con una clamorosa clausola incostituzionale, che salva i contatori che ENEL, nel frattempo, ha installato.
Questo,però, il Ministero non lo dice mentre riconosce che, ad oggi, e quindi dopo ben sei anni, mancano ancora i decreti attuativi per i controlli, ma dice che ci sta lavorando.
E’ chiaro quindi, perché è lo stesso Ministero a confermarlo, che siamo escussi per miliardi di euro sulla base delle indicazioni di “elettrodomestici” e non di strumenti di misura legali, con tutto quello che ne consegue.
Poichè quello che compriamo non è misurato legalmente, non possiamo essere certi di pagare il giusto; prova ne è che, quando ci propongono di subentrare nella fornitura di energia elettrica, ci dicono che nessuno toccherà il contatore.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=I+contatori+intelligenti+parlano+pi%F9+cinese+che+europeo&idSezione=22804