’O pernacchioGiornalisti italiani: certi sembrano giocare a scopone

Scopone scientifico: ecco a che giocano certi giornalisti italiani. Altro che informare la gente. Stanno ore ed ore a pensare prima di mettere mano alla penna (o alla tastiera, visti i tempi che co...

Scopone scientifico: ecco a che giocano certi giornalisti italiani. Altro che informare la gente. Stanno ore ed ore a pensare prima di mettere mano alla penna (o alla tastiera, visti i tempi che corrono) e scrivere qualcosa. E non è sempre detto che tutto questo pensare, alla fine, li aiuti a fare informazione – e a fare un buon lavoro. Anzi, il più delle volte finiscono per concentrarsi sul dettaglio, la cosa inutile, la storia che dire ricamata è dire poco. Il paragone – qualcuno l’ha già fatto – è d’obbligo: non pensate che le cose vadano come in The Newsroom, la serie USA che Rai3 sta mandando in onda da giovedì scorso. Quell’è fantascienza. Certe redazioni saranno macchine perfette, macchine pronte alla guerra; mentre altre sono solo stanzoni enormi, pieni di persone che pigiano con forza sui tasti dei loro computer, e che pensano. Visto che si tratta di scopone scientifico, pensano a che carta buttare: si fanno tutti i calcoli. Forse è meglio parlare dell’aria fritta così, appena esce qualcosa di importante, nessuno se ne accorge. Oppure parliamo del matrimonio di Tizio e Caio: alla gente piacciono i matrimoni. Meglio ancora: diamo una rubrica ai fashion blogger; loro sì che sanno come non dire niente dicendo tutto (e troppo, secondo me).

La cosa più importante è che si arrivi primi: nel fare bene, nell’avere la cosiddetta esclusiva, come nel parlare di cazzate. Ma cazzate vere. Cazzate che, a leggerle, ti viene in mente Bud Spencer che mugugna o Woody Allen che parte per la tangente con uno dei suoi monologhi. Lungi da me, adesso, dire quale sia l’argomento più importante in Italia al momento. Ma – e dite la verità – c’avete fatto caso che di qualsiasi cosa si parli, qualunque essa sia, se ne cerchi sempre il lato più dolce o, all’estremo, più amaro? Non c’è, per intenderci, il grigio. O è così o non è così. L’informazione non più a servizio dello spettatore, ma lo spettatore al servizio dell’informazione. Perché questo, tirate le somme, conta: le copie vendute, i contatti fatti; la gente che ti dice bravo. Al diavolo la comunicazione: quell’è cosa da serie tv. Tipo, appunto, The Newsroom.

Twitter: @jan_novantuno

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