Sogni di merito“In Italia c’è così tanto liberismo che”…

Spesso si sentono fantasie e deliri di esponenti di ogni parte politica su questo supposto neoliberismo (o in certi casi neoliberiFmo) che attanaglia la povera e stanca Italia depauperandola e tog...

Spesso si sentono fantasie e deliri di esponenti di ogni parte politica su questo supposto neoliberismo (o in certi casi neoliberiFmo) che attanaglia la povera e stanca Italia depauperandola e togliendo l’ossigeno ai suoi cittadini.

Non capisco – seriamente, sono in dubbio e non sto usando sarcasmo – se i tanti Vendola, Landini, Camusso, Monti, molti leghisti ed esponenti del centro destra come il ministro Lupi (quest’ ultimo membro di quel partito che si professa liberale, addirittura gruppo di “sentinelle antitasse” secondo Alfano) credano veramente a questa fiaba dei liberisti che governano e che hanno governato per anni rovinando il paese.

Le ipotesi sono due:

1) ne sono convinti davvero o lo dicono per giustificare le loro perdenti e sconfitte posizioni pluridecennali? Davvero credono che il liberismo in Italia sia dilagante e che loro siano gli unici baluardi a combatterlo per difendere noi poveri cittadini dal demone mercato?

Se fosse così vorrei solo far notare l’ossimoro: questi “unici eroi” coprono il panorama politico da sel, fiom, pd a pdl, scelta civica, lega. (Il m5s invece non ha una chiara identità, ho scritto più volte che è un cocktail/roulette russa di statalismo, liberismo, membri preparati, membri disastrati ecc., ergo non si può categorizzare in una sintesi politica. Se non forse l’inconcludenza).

2) Si rendono conto che quello che dicono è irreale, privo di senso o vero solo per alcuni singoli ed isolati aspetti che ognuno cerca forzatamente di inserire nella realtà tangibile ma che in realtà non appartengono nemmeno al mondo liberale e liberista. E perché ripetono in modo ossessivo che questo “modello neoliberista crudele e dannoso è dilagato e bisogna combatterlo ed estirparlo”? Lo sentiamo dire sia nei comizi, sia nei talk show e anche nelle interviste. Come mai? Forse perché nemmeno loro ci credono e lo ripetono per furbizia e cinismo nel cercare ti acchiappare più voti possibili da quel popolo italiano sempre stato statalista dentro e contrario all’apertura e alla concorrenza.

Tutti gli italiani, da destra come a sinistra. E come anche al centro.

Constatiamo allora che tutta la nostra classe dirigente, siano essi politici di opposizione o di governo, o sindacalisti dei lavoratori o delle imprese, o che siano alti funzionari PA, ha un unico minimo comun denominatore che è questo: lo Stato contro la libertà della minoranza più piccola esistente.

La persona.

Dopo questo assunto direi che, finalmente, è giunto il momento di dire le cose come stanno: tutti questi statalisti anti-mercato hanno ragione.

Infatti in Italia c’è così tanto liberismo che la tassazione effettiva alle imprese è tra le più alte al mondo, raggiungendo il 68,3% (dati World Bank). Più di due terzi delle imprese sono in pratica dello stato (solo per quanto riguarda gli utili, non le perdite). Significa che un’impresa lavora fino a fine luglio per lo stato e solo da agosto inizia a poter tenere i guadagni dei prodotti che crea e scambia con le altre persone.

In Italia c’è così tanto liberismo che invece le persone fisiche lavorano in media “solo” fino a metà giugno per lo stato. E poi per se stesse.

In Italia c’è decisamente troppo liberismo: per le foreste Sicilia, Calabria e Campania spendono il 75,5% di tutte le regioni italiane, pur avendo solo il 14,5% di superficie.
Siccome il liberismo non viene mai da solo, arriva anche il neoliberiFmo italiano: il Canada ha un estensione pari a più di 50 volte quella siciliana, la quale ha però quasi il doppio dei forestali Canadesi. Misteri del libero mercato.

In Italia il liberismo è così dilagante che nemmeno “il tecnico dei poteri forti delle banche” è riuscito a liberalizzare, non dico notai, farmacisti e simili, ma… i taxisti.

In Italia abbiamo così tanto liberismo che ci sono ancora gli ordini professionali di notai, farmacisti e simili.

C’è così tanto liberismo nel nostro paese che, per libertà economica, siamo nel 3° quartile. Nella stessa “parte di classifica” di Egitto e Madagascar.

In Italia c’è così tanto liberismo che i piccoli e medi imprenditori si suicidano perché se pagano le tasse o falliscono o devono licenziare i dipendenti e collaboratori che conoscono da una vita. E poi magari lo stato ha debiti con lui e non li ripaga.

In Italia abbiamo così tanto liberismo che i partiti, per quanto sia stato vinto dal popolo un referendum che abolisce qualsiasi tipo di finanziamento, negli ultimi dieci anni hanno intascato comunque quasi 2 miliardi di euro solo cambiandone il nome in “rimborsi elettorali”. Peccato che non erano rimborsi ma moltiplicatori del quadruplo-quintuplo di quanto effettivamente speso.

C’è così tanto liberismo in Italia che il governo fortissmo delle larghe intese è incerto se abolire l’Imu o se NON AUMENTARE di un punto l’IVA (precisiamo non diminuire, ma non aumentare). E alla fine alza l’Iva e reintroduce dopo poco l’Imu praticamente a tutti. Il bello è che l’anno dopo istituirà anche la Service Tax.

In Italia non puoi passeggiare tranquillo che sei circondato dal liberismo: i vigili e la finanza vanno per negozietti e fanno 1000 euro di multa alla pizzeria d’asporto che non ha il cartello degli orari leggibile, 5000 euro di multa perché si serve la pizza ad un tavolino quando il permesso è solo per l’asporto, l’ASL che fa 2000 euro di multa al gelataio che non si trova in negozio il registro delle temperature, i finanzieri fanno 140 di multa alla pizzeria che non ha battuto lo scontrino “omaggio” per la pizza in regalo al ragazzo che gli fa e consegne. Ovviamente questi chiari esempi di liberismo “eseguono solo gli ordini”. Gli ordini della libertà dei rapporti volontari tra persone. Non esiste uno stato dietro che impone queste cose. No no.

In Italia c’è così tanto liberismo, così tanta mentalità da società aperta e concorrenziale che, per valutare maestri e professori premiando i migliori e castigando i peggiori (per potere magari migliorare il sistema istruzione), i test ai prof li fai. Ma poi guai se si usano o se si pubblicano da qualche parte! Per i sindacati dei professori si violerebbe la privacy. Ovviamente i sindacati hanno vinto, perché è meglio che i nostri giovani crescano un po’ più ignoranti rispetto a che si ufficializzi che un professore scadente è… scadente.

In Italia c’è così tanto liberismo che Fiorito (ex capogruppo pdl regione Lazio, ma tutti i capigruppo regionali) guadagnava più Obama, il nostro capo della polizia guadagna più del capo della Cia. Ma sono solo esempi di come funziona tutto il settore pubblico nei suoi vertici. Ovviamente i loro stipendi sono decisi dal libero mercato. Quanti danni e quanta diseguaglianza questo liberismo!!!

Abbiamo così tanto liberismo che la spesa per le forniture sanitarie (siringhe, medicine, attrezzature ma anche mobilio di ospedali come tende, lenzuola, sedie) è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni. A qualcuno risulta che in Italia ci siano state epidemie? A me no. Forse sarà perché non essendoci un mercato è tutto in mano a chi comanda dentro gli ospedali. Gente scelta sicuramente dal mercato e non dalla politica. Gente che se rischiasse capitale proprio ovviamente spenderebbe (come negli ospedali in Calabria, Campania e Sicilia) 10 volte il prezzo di mercato di una siringa per scorte che nemmeno servono.

In Italia abbiamo così tanto liberismo che fino a 5 anni fa avevamo solo 135 ospedali fantasma (iniziati e mai conclusi, oppure costruiti ma vuoti). Più di uno per provincia. Perdite stimate: incalcolabili. Ci sono alcuni ospedali che da soli hanno richiesto diversi miliardi. Ci sono ospedali con dentro animali che pascolano e defecano, ospedali in ville sulla costiera amalfitana che hanno l’accesso troppo stretto e le ambulanze non ci entrano… Ah, che maledetto il mercato!

In Italia ci sono un sacco di pensioni d’oro rispetto anche alla più produttiva e benestante Germania (che in sè non sarebbe un male se fossero corrispondenti a quanto versato in vita). Piccolo problema sempre causato dal liberismo: queste non sono calcolate con quanto versato durante l’attività lavorativa. Neanche per il piffero. Sono tutte calcolate col metodo retributivo e i pensionati in pratica prendono più di quanto versato. E chi paga queste pensioni inesistenti e inventate dai legislatori turboliberisti italiani? La nostra generazione, quella che ha un calo demografico, non ha lavoro e chi lavora guadagna meno. In più che non avrà la pensione calcolata con il retributivo ma…la prenderemo (se mai ci sarà la pensione) calcolata col contributivo. Ossia quanto verseremo durante la vita, poi ci verrà dato.

Quindi il mercato ci impone (non lo stato, non sia mai che lo Stato faccia danni e castronerie) che le pensioni non si possono ricalcolare e quelle d’oro non si possono tagliare. Che la mia generazione, meno numerosa, più disoccupata e meno ricca dovrà pagare tutte queste pensioni. Ma quanto liberismo in questa tragedia!

In Italia c’è così tanto liberismo che esiste l’ IRAP (la tassa sui costi del lavoro) che rende le aziende meno competitive e le buste paga dei dipendenti più basse; esiste Equitalia (incarnazione del liberismo selvaggio Thatcheriano) ed esiste Giuliano Amato più in forma che mai.

Infine, in Italia c’è così tanto liberismo che Berlusconi, che doveva fondare un partito liberale e governare secondo i principi liberali senza toccare le tasche degli italiani, era socialista amico di Craxi, nel suo partito e nei suoi governi ha messo sempre nelle posizioni di vertice socialisti (Cicchito e Verdini nel partito, Brunetta, Tremonti e Sacconi nei ministeri più importanti).

In Italia c’è così tanto liberismo che “Poste Italiane, Alitalia, Finmeccanica, Ansaldo, Cassa depositi e prestiti”. E basta. Solo nominandole si respira liberismo 100%.

In Italia c’è stato così tanto liberismo che mentri in Usa e Uk c’erano Reagan e Thatcher, noi avevamo Ciriaco De Mita e Cirino Pomicino.

Perciò, Landini, Monti, Lupi, Epifani e chiunque sostenga da oggi in poi che in Italia c’è stato e c’è troppo liberismo e che questo è dannoso e pericoloso: avete ragione. Avete perfettamente ragione.

Per voi sarebbe molto pericoloso. Perdereste tutto (o molto) del vostro potere.

twitter @gioviravetta

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter