Il signore con la B non ama perdere, pertanto, tutte le volte che c’è il serio rischio che questo avvenga, si premura di mutilare le vittorie altrui. Va anche detto che i suoi avversari storici, di norma, sono capaci di non vincere neanche quando corrono da soli, ma quella è un’altra storia. Con un magistrale colpo al cerchio, successivo a quello già assestato alla Botte, ieri l’eroe dei due mondi (Il mondo del fare tutto e quello del contrario di tutto) è riuscito ancora una volta a stupirci.
C’è un certo numero di italiani che ha ormai formulato il proprio giudizio definitivo su quest’uomo, indipendentemente da qualunque cosa possa fare in futuro; che si tratti di persone che lo amano o lo odiano a prescindere o di elettori che ne hanno viste troppe, l’aspetto rilevante è che non è possibile in alcun modo modificare la loro opinione. Ci sono poi quelli che cercano disperatamente una giustificazione per non accettare l’idea che a destra non ci sia nulla di presentabile da votare, a beneficio di questi, ecco presentarsi prima il paladino Alfano, che ha avuto l’ardire di disobbedire all’ordine del capo e poi il capo stesso che, capito in che direzione tira il vento, magistralmente aggiusta il tiro. Meraviglioso, un vero colpo da manuale.
Quelli per cui la coerenza e il senso del ridicolo significano qualcosa, non avrebbero modificato la propria opinione in ogni caso, come pure i fedelissimi infatuati dell’ottuagenario carismatico. Quelli in bilico potranno sempre dire: “Eh, ma nel momento critico ha avuto saputo tornare sui suoi passi.”
Possiamo chiamarlo Omino Buffo o limitarci a non nominarlo come faccio io, però quel signore, complice la profonda incapacità degli avversari e quella (sapientemente preordinata) della corte dei miracoli di cui si circonda, si conferma ancora una volta il dominus della politica italiana. Condannato, screditato e probabilmente a breve decaduto e inelegibile(ma questo lo era già perché concessionario di stato), questo signore rimane l’ago della bilancia capace di sbarrare saldamente il passo a qualsiasi alternativa credibile per gli elettori del centro-destra e di inchiodare in una posizione di stallo (che evidentmente a loro non spiace più di tanto) i riottosi clan del centrosinistra, sempre pronti a tradirsi e accoltellarsi un pelo prima o dopo quella vittoria che, come l’araba fenice, che ci sia ognun lo dice quando arrivi nessuno lo sa.
PS
Per quelli che vaneggiano di un qualche significato che andrebbe attribuito al gesto di Alfano e dei suoi compari, mi limito a una semplice domanda, chiedendo di contare fino a dieci prima di rispondere: in uno scenario in chi il signore con la B è vivo, vegeto e ha il portafogli carico (anche dei “rimborsi” pubblici che generosamente continuiamo ad elargire) che risultato pensate potrebbero mai raggiungere tutti gli altri vagamente collocabili a destra messi insieme senza di lui? Se non avete colto il tranello nella domanda ve lo svelo: lui c’è ancora, è intenzionato a restare e ha marcato il territorio con una elegante piroetta. Se tutto questo fosse da imputare alle sole capacità dell’uomo e non alla pochezza di quelli che lo circondano e al fatto che l’orbo è re nel paese dei ciechi, ci sarebbe da ammirarne la figura.