Apologia di SocrateMa Renzi ha sbagliato partito?

Matteo Renzi si conferma un ottimo comunicatore e attira l'attenzione (soprattutto di chi non pensa di votare PD) con frasi a effetto (qui il testo integrale http://www.ilpost.it/2013/10/22/testo-m...

Matteo Renzi si conferma un ottimo comunicatore e attira l’attenzione (soprattutto di chi non pensa di votare PD) con frasi a effetto
(qui il testo integrale http://www.ilpost.it/2013/10/22/testo-mozione-renzi/)

(…)Nei nostri convegni, i nostri discorsi, le nostre mozioni danno spesso grande spazio alla parola “lavoro”. Ci piace discuterne. Ci rassicura sapere che la priorità è il lavoro. (…) Ne parliamo tanto, ma dobbiamo fare di più. Perché il lavoro è considerato un’emergenza solo a parole. Ma oggi dobbiamo avere il coraggio di dire che, a parte il pubblico impiego, noi non riusciamo a incrociare le preferenze di chi lavora e nemmeno di chi sognerebbe un lavoro come i nostri concittadini disoccupati. È imbarazzante sapere che il partito della sinistra italiana, (…) è il terzo partito tra gli operai. Le fabbriche non ci votano, ne siamo consapevoli? I disoccupati non affidano a noi la speranza di stare meglio, ci è chiaro? Chi crea posti di lavoro, investendo sulle aziende e non sulla finanza, non si fida ancora di noi, lo sappiamo?

A volerlo prendere alla lettera, verrebbe da chiedersi se, per caso, non ha sbagliato partito. Gioca ancora nello stessa squadra di Fassina, Rosy Bindi, Epifani per fare tre nomi a caso? Ma prenderlo alla lettera sarebbe dargli dell’ingenuo e l’aspirante Sindaco d’Italia tutto è fuorché ingenuo: per quando giovane sia per l’anagrafe, giovanile per scelta (azzeccata) di marketing e giovanilista, per antitesi verso la gerontocrazia imperante, Matteo Renzi è un politico di lungo corso.

Oggi gli conviene recitare la parte del nuovo che avanza e, anche la complicità (involontaria?) di vecchi sodali come Civati, che ha deciso invece di rappresentare il vecchio che è avanzato o di Fossili paleomarxisti come Fassina sempre pronti a declamare utili idiozie.

Insomma, ci sono i vecchi tifosi del “partito che non vince neanche quando corre da solo”, che non fanno che ripetersi che questa sarà la volta buona; i delusi della vecchia politica che puntano al nuovo “basta che sia nuovo” e, alla fine della fiera, se hanno avuto le loro occasioni personaggi come il tizio con la B e la variegata nomenclatura post comunista da Dalema volete negarne una all’enfant prodige di quel centro che ha soppiantato la sinistra?

Certo che no, Renzi ha ottime possibilità di vincere e diventare, magari il più giovane presidente del consiglio. Dove sta il problema allora?

Non è un caso se oggi il PD è la prima scelta di chi vive di spesa pubblica e non è riuscito negli anni a convincere chi nel privato produce le condizioni per la crescita e paga le tasse che rendono possibile quella spesa: il partito come struttura, forma mentis e capitale umano era ed è proiettato a dividere la torta in modo bizantino, non a farla crescere e men che meno a rendersi conto che si sta restringendo. La congiunzione astrale e la congiuntura economica consentiranno probabilmente al sindaco d’Italia di fare meno peggio di chi è stato pessimo e di accattivarsi temporaneamente le simpatie di chi estenuato dalle alternative vedrà in lui se non proprio il voto utile, almeno quello meno dannoso.

Ma se il giovane politico fa il suo mestiere vendendo sogni, emozioni e promesse che non potrà mantenere, la realtà è fatta purtroppo di

  • più di una generazione di burocrati di partito o sindacato che oggi è l’ossatura del PD più di qualunque frontman di passaggio
  • una sottocultura di pregiudizi e idee inattuali che ostacola la comprensione prima della soluzione dei problemi del paese
  • la resistenza al cambiamento della maggioranza silenziosa di gattopardi che è oggi la constituency stabile del partito

sono tutte cose che non fai sparire da un giorno all’altro neanche se sei giovane Figo.

L’italia che produce ha bisogno di meno politica di mestiere (dove il mestiere della politica è tagliare la torta facendo la parte del leone), di ridurre le zavorre e gli ostacoli per chi rischia nel fare impresa o è più interessato a lavorare che non ad accampare diritti, quanto di questi obbiettivi convenga rivendicare a chi oggi si candida è evidente, quanto sia realisticamente alla portata o nei programmi del partito dei dipendenti pubblici e dei pensionati molto meno.

Edit: Risposta la commento di Pierrot

Niente di strano o scandaloso: anzi ho scritto che è perfettamente logico che Renzi cerchi i voti di certe categorie. Quello che trovo difficile è che riesca anche a portarne avanti le istanze contro lo zoccolo duro storico di chi lavora per e prende la tessera del PD tutto qui. Allora paleomarxista magari è un espressione un po’ enfatica, ma rientra pienamente nel registro del pezzo e credo sia chiaro cosa voglio dire, non a caso ho parlato di utili idiozie,

Risposta la commento di Ferrara

Che Fassina dica le stesse cose della maggioranza degli altri economisti è falso. A osservazioni tanto generiche quanto fantasiose, basate sul sentito dire o l’impressione e non suffragata da alcuna argomentazione seria che sia possibile considerare non si può rispondere in altro modo.

@massimofamularo

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