Intendiamoci. Il filmato “Ultima fermata Lisbona” andato in onda su Ballarò, nella puntata della scorsa settimana (12/11/2013) è ben realizzato. Pochi minuti però, poco più di 5, per spiegare i tagli agli stipendi pubblici e la crisi economica portoghese.
D’altronde, un servizio “breve” non poteva andare più in profondità di così e doveva centrare l’argomento: i cittadini e la classe media, sempre più poveri. Sono stato contattato dalla redazione di Ballarò: mi è stato chiesto di suggerirgli qualche residente da intervistare (cosa fatta, nel video tuttavia non appare. Non sarà stato ritenuto interessante e/o utile al servizio? In ogni caso, scelta legittima, ovviamente). Sembrava a un certo punto che dovessi incontrare la troupe giornalistica presente a Lisbona, non per farmi intervistare e riprendere, ma per dare qualche spunto e informazione in più. Non è successo, forse non è stato possibile, visto i tempi stretti che i giornalisti e gli operatori di Ballarò presenti nella capitale portoghese avevano a disposizione.
E allora? Credo che non si possa parlare più così di un paese, di una nazione e della sua crisi economica. Non contesto Rai Tre e Ballarò, contesto il modus operandi. Questo giornalismo veloce, rapido, a volte schizofrenico, che si consuma con un cinguettio su twitter, un breve filmato, un articolo online da pubblicare tempestivamente, sta uccidendo l’informazione, se non l’ha già fatto.
Si poteva raccontare meglio il Portogallo, quel Portogallo che non c’è in quel servizio. Ma come, se i tempi a disposizione sono questi? Cambiandoli magari?
Ognuno ha la sua opinione, per quanto mi riguarda posso dirvi che finche avrò tempo, voglia e possibilità di scrivere su questo spazio e sul blog www.sosteniamopereira.com, proverò a raccontarvi quel Portogallo che martedì scorso, a Ballarò, non c’era.
Se ci riuscirò o no, non starà a me dirlo. “Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti”, mi verrebbe da dire, ma non importa, andiamo avanti.
Ballarò è un noto mercato storico di Palermo, insieme ad altri denominati Vucciria, Il Capo, Mercato delle Pulci e Lattarini. Il mercato si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant’Agata. Il mercato è famoso per la vendita delle primizie che provengono dalle campagne del palermitano. Ballarò è il più antico tra i mercati della città, frequentato giornalmente da centinaia di persone, animato dalle cosiddette abbanniate, cioè dai chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l’interesse dei passanti. Ballarò è un mercato adibito alla vendita di frutta, ortaggi, verdure, carne e pesce, ma si trovano anche articoli di uso domestico per la cucina e pulizia della casa, come nei mercati del Capo e della Vuccina.
Fonte: wikipedia
A Lisbona c’è Il Mercado da Ribeira, un mercato cittadino storico nel centro della città. Qui si vendono dalle prime ore del mattino, carne, frutta, verdura e il pesce pescato durante la notte. Qualche secondo nel servizio su questa realtà (anche questa in crisi) si poteva accennare.
Qui sotto il servizio “Ultima fermata Lisbona”
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