Pizza ConnectionCancellieri non verrà indagata, almeno non a Torino

Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri non verrà indagata per falsa testimonianza. Almeno non a Torino. Lascia poco spazio a dubbi il comunicato con cui il procuratore capo Giancarlo Cas...

Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri non verrà indagata per falsa testimonianza. Almeno non a Torino. Lascia poco spazio a dubbi il comunicato con cui il procuratore capo Giancarlo Caselli comunica che «nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati».

Comunicato Stampa procura Torino caso Cancellieri

Gli approfondimenti del caso quindi verranno effettuati in quel di Roma, la cui procura dovrà decidere se il ministro ha mentito o meno sul fatto che vi siano stati contatti con i Ligresti dopo la ormai nota telefonata intercettata tra la stessa Cancellieri e la compagna di Salvatore Ligresti Gabriella Fragni. Le voci di una possibile iscrizione nel registro degli indagati del ministro si rincorrono, e si ipotizza appunto una falsa testimonianza al pm.

Una domanda sorge però spontanea, riguardo alla possibilità di indagare il ministro: nel corso delle dichiarazioni rilasciate alla procura di Torino, il pm che si trova a interrogare il ministro, chiede a Cancellieri di riferire “tutto ciò che sa in merito ai fatti sui quali viene sentita”. Il ministro riferisce della telefonata con Fragni e della telefonata con Antonino Ligresti del 19 agosto, cioè tre giorni prima dell’interrogatorio. Riguardo all’ultima telefonata di cui si è avuta notizia in questi giorni il ministro riferisce invece di aver ricevuto un sms, mentre invece agli atti, secondo quanto riferito da un investigatore a La Repubblica, ci sarebbe nei tabulati una telefonata da sette minuti. Senza una domanda specifica si potrà contestare una falsa testimonianza o un’omissione?

Comunque al ministro, nel corso del colloquio con i pm di Torino, non viene fatta nessuna ulteriore domanda specifica sul tema. Pare quindi difficile prevedere un’iscrizione nel registro degli indagati, andando a discutere sul fatto che ci sia stata una telefonata o un sms. “Agli atti non c’è nulla di penalmente rilevante”, è stata la posizione della Procura di Torino, e stando di nuovo al comunicato di oggi sarà sicuramente così. La palla ora passa a Roma. E la partita politica è sicuramente un’altra storia che si giocherà in questi giorni. Eppure, da qualunque lato la si prenda, è evidente che Cancellieri fino a oggi sia stato uno dei pochi ministri della Giustizia negli ultimi venti anni che ha interrotto il circo delle ispezioni nelle procure senza gettare benzina sul fuoco nello scontro tra toghe e politica.

Leggi il verbale del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri alla Procura di Torino -> verbale_cancellieri-ligresti_ok.pdf

L’altro giorno il bravo collega Alessandro da Rold sul suo blog si domandava, giustamente, citando il caso Martelli: «Non posso fare il ministro di Grazia e giustizia quando i magistrati mi mandano un avviso di garanzia». La Cancellieri adotterà lo stesso metodo?

Se arriverà un avviso di garanzia è probabile che Cancellieri si dimetta, allo stato attuale però non si vede all’orizzonte una possibile iscrizione nel registro degli indagati. In queste ore, scrive il Financial Times citando ‘fonti governative’, fa sapere che il ministro della Giustizia potrebbe dimettersi prima del voto sulla mozione di sfiducia alla Camera del Movimento 5 Stelle previsto per mercoledì.

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