Vicino a casa mia c’è un manifesto appiccicato a un muro. È il manifesto di un certo partito che dice che un certo uomo politico, molto importante qua in Piemonte, deve andare a casa. Perché non ha fatto questo, questo e quell’altro. Gli ideatori di questo manifesto si sono pure presi la briga di registrare un dominio, www.TizioACasa. com, o .it, non ricordo più.
Per carità, nemmeno io sono felice di vedere Tizio dov’è, e sono convinta che non abbia fatto molto in questi anni.
Però.
Però oggi passando accanto a quel manifesto mi sono detta «che noia». Che noia la politica per opposizione, la politica che punta il dito, che sottolinea quello che GLI ALTRI NON fanno, quello che GLI ALTRI NON dicono, quello che GLI ALTRI NON sono.
Ho voglia di una politica che mi racconti quello che vuole fare. Ho voglia di ascoltare donne e uomini che mi raccontino con entusiasmo quello che vogliono costruire per i miei figli, per i miei genitori, per me, per tutta l’Italia.
Sarà forse un problema mio, ma a forza di sentir dire quello che non va, a me passa la voglia di cambiare questo Paese.
E in questo Paese, prima ancora di risorse economiche, secondo me c’è bisogno di entusiasmo. E di ottimismo. E c’è bisogno di gente che sappia risollevare il morale.
C’è bisogno di gente che sappia dire «Ce la faremo» (con uno sguardo credibile, possibilmente).
C’è bisogno di gente che sappia raccontare – con onestà – un mondo migliore. E che poi sappia scegliere persone giuste e serie per (ri)costruirlo, quel mondo migliore.
Banale? Demagogico? Troppo facile?
Forse.
Ma il cinismo, la disillusione e il pessimismo non hanno mai costruito nulla.
Sarebbe interessante provare con l’entusiasmo, per una volta.