’O pernacchioIl 16 Novembre è stato solo l’inizio

Insisto e ritorno a parlare del 16 Novembre: una data che - nonostante la sordità dei media e della politica - è diventata storia, un tassello fondamentale in una lotta, quella delle persone contro...

Insisto e ritorno a parlare del 16 Novembre: una data che – nonostante la sordità dei media e della politica – è diventata storia, un tassello fondamentale in una lotta, quella delle persone contro il biocidio, che fatica, ancora oggi, ad imporsi sulla scena nazionale. Le persone (e peggio ancora: i ragazzi e i bambini) continuano a morire, in una mattanza infame, contro l’ignoto, l’insuperabile, che sta lentamente ma inesorabilmente decimando una popolazione. Pare allarmismo da bar, ma non lo è: è lo stato attuale delle cose; è come, in Campania, si vive – e come purtroppo si muore.

C’è rabbia. Una rabbia insistente, costante, pulsante. Una rabbia che fatica a rimanere contenuta e che, a tratti, viene affiancata da una consapevolezza estrema: quella di chi sa cosa l’aspetta. Non è un discorso facile da fare e non è nemmeno giusto tornare così, approssimativamente, sul 16 Novembre. Che – lo ripeto – ha segnato un momento importante, fondamentale, nelle lotte ambientali. I contenuti prima di ogni altra cosa, i volti – quelli veri, non da passerella mediatica – in prima linea, a tenere uno striscione fatto di stoffa, lacrime e amarezza. Nella manifestazione del 16 Novembre, c’è stata soprattutto dignità. E alla dignità s’è unita la voglia di reagire, che ha dato il via ad una condivisione generale e assoluta, in cui tutti sono uguali, nessuno ha la precedenza su nessuno e le diversità sono la vera, fondamentale ricchezza.

Il 30 Novembre, a Napoli, Galleria Principe, è stata indetta una nuova assemblea. Un’assemblea aperta a tutti, con un programma ed un’ordine del giorno precisi. Perché questo è importante adesso: muoversi e muoversi insieme, uniti, coscienti e consapevoli. Le divisioni, volute da terzi (poteri e persone), vanno isolate, escluse: evitate. Al silenzio si deve rispondere parlando. E parlando di cose concrete, reali. Della vita che rischia, della vita che non c’è più; della vita che va preservata. Il #fiumeinpiena del 16 Novembre era solo all’inizio. La lotta continua.

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