Scrivi con me un libro al giorno“Ma allora, John, allora…” Tommy Winkley

  Sono come al solito le 3 di mattina. Qui nessuno di noi tre dorme e i noi tre siamo: io, John e Dik, naturalmente non in ordine di importanza. Premetto che il week end è stato un incubo: prima di...

Sono come al solito le 3 di mattina. Qui nessuno di noi tre dorme e i noi tre siamo: io, John e Dik, naturalmente non in ordine di importanza. Premetto che il week end è stato un incubo: prima di nuovo al pronto soccorso per rappezzare il mio naso sbattuto contro il parabrezza della porche, poi porta la porche dal carrozziere, che mi ha dato in sostituzione una vecchia cadillac sferragliante… tutto per quella frase con cui John mi annunciava, così, senza neanche un attimo di preavviso, che avrebbe lasciato il college, che io tra l’altro pago da due anni. E mi è costato un patrimonio, eh! Come mi costerà un patrimonio aggiustare la vecchia, datata, preziosissima porche, i cui pezzi di ricambio sono sempre frutto di ricerche difficilissime, a meno che il carrozziere non mi stia fregando da 10 anni. Certo che la sua villona, annessa al negozio di esposizione macchine di , diventa sempre più splendida… Devo farci un pensierino. Tornando a noi stavo dicendo:”Ma allora John, tu mi vuoi dire che perché Paul ti consiglia di lasciare il college e di aprire ‘sta nuova follia della casa di riposo per cani depressi, tu, senza nemmeno consultarmi molli tutto?” Mi salta addosso per abbracciarmi e rassicurarmi, con quei suoi movimenti dinoccolati, esclamando:”Tommaso non essere geloso” e mi sbatte una manona contro il… naso, che ricomincia a perder sangue. Ore 4, si va di nuovo al pronto soccorso. Faccio a tempo a senire i sogghignati “sgrug sgrug” di Dik Maledetto cane, sei tu la causa di tutto, sono sicuro penso, mentre John infila con la vecchia cadillac Sheridan road e io mi tengo un asciugamano sotto il naso sanguinante, di nuovo diretti in ospedale. Tommy Winkley.

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