Il Partito Democratico ha visto bocciarsi la proposta di modificare la legge elettorale con un sistema di doppio turno con collegi uninominali in commissione Affari Costituzionali. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto, cosa che creerà nuove polemiche ma lo stesso Renzi ha una proposta differente, che si baserebbe sul modello di elezione dei sindaci. Il punto però non è questo ma quanto il Pd vuole cambiare la legge elettorale e quanto lo voglia il Movimento 5 Stelle. Ci sono due vie possibili, al di là della posizione del sindaco di Firenze.
La prima è un compromesso fattibile per cui si sta battendo il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti: tornare al più presto alla legge in vigore prima del porcellum, fino al 2005, il cosiddetto Mattarellum. Questo sistema è basato su collegi uninominali a un turno per tre quarti dei seggi e per un quarto liste bloccate con sbarramento al 4 per cento. Garantisce le minoranze corpose e la possibilità di coalizzarsi nei singoli collegi. Tutt’altro che perfetta, avendo dei meccanismi che vengono esasperati dai soliti furbi come lo scorporo, è un sistema collaudato che ha permesso delle maggioranze dal 1996 al 2006, è una formula elettorale nata con grande consenso all’inizio degli anni ’90 proprio dopo un referendum elettorale, ha trovato l’appoggio di un milione duecentomila firme per un nuovo referendum voluto qualche anno fa dall’Italia dei Valori e non attuato perché giudicato incostituzionale. Se è vero che la Lega sia disposta al ritorno del Mattarellum basterebbe che il Movimento 5 Stelle resti coerente con la votazione della mozione proposta da Giachetti per ritornare a ciò che c’era prima della “porcata” voluta da Calderoli e dal centrodestra a pochi mesi dalle elezioni.
L’altra via è arrivare al doppio turno di collegio. Lo stop in commissione è un problema, ma fino a un certo punto. Il Pd disse fin dalla sua fondazione che voleva realizzare questo modello. Ha perso un’occasione quando Berlusconi propose lo scambio con il presidenzialismo. Un compromesso poteva essere un semipresidenzialismo che stabilisca bene l’equilibrio dei poteri, ma non se ne fece nulla per il timore che Berlusconi potesse stravincere con un modello presidenzialista.
Se il Partito Democratico è veramente interessato ad arrivare fino in fondo col sistema a doppio turno deve crearsi una scaletta di eventi e iniziative per una campagna nazionale. Può sfruttare la stessa campagna per le primarie, addirittura potrebbe organizzare un referendum chiedendo a chi andrà a votare se vuole il doppio turno oppure no. Non vorrei che qualcuno abbia timore dell’opinione dei cittadini interessati, soprattutto di chi dovrebbe fare della democrazia la sua base fondante.
Scelga il pd che via intraprendere, una più sicura, l’altra più ardua, vista pure la bocciatura in commissione. Che poi, il movimento 5 Stelle poteva anche sacrificarsi..ma il Pd ha provato a discutere su un accordo con loro? Credo di No. Altro giro altra puntata, il Mattarellum sembra vincente.