Largo ai vecchiQuesto pomeriggio il Senato della Repubblica …

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Questo pomeriggio il Senato della Repubblica sancirà la decadenza del senatore Berlusconi. Per l’ex presidente del consiglio sarà un grave colpo perché la legge Severino del resto da lui e dai suoi allegramente votata, gli impedirà di essere rieletto alle camere e nei consigli regionali per sei anni. Oggi Berlusconi ha 77 anni, tra sei anni ne avrà 83. Si tratta, probabilmente, di una sconfitta definitiva del Cavaliere non ottenuta con il confronto politico ma con altri sistemi, tuttavia non sarà un buon contributo allo sviluppo della dialettica democratica italiana già in questi anni precipitata a livelli da cortile. Per il futuro è possibile che il cavaliere possa presentare delle “ Liste Berlusconi” cercando di raccogliere intorno a queste un consenso che i sondaggi danno in crescita ma a una condizione, che ci siano in tempi brevi le elezioni politiche altrimenti la sua leadership esterna potrebbe appannarsi e, soprattutto, i due tronconi del suo partito, falchi e colombe, potrebbero a tal punto litigare da essere non più compatibili in una stessa coalizione. É insomma una sconfitta grave dell’ex presidente, forse non definitiva ma che lo colloca nel massimo delle difficoltà.

Non è solo lui sconfitto perché, se non ci saranno a breve termine elezioni politiche, anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che diventerà segretario di un’ amalgama politica che ha nome Pd, avrà difficoltà a fare il salto da segretario di un partito super correntato a quello di leader della sinistra italiana. In effetti Renzi pare che si muova, stando alle sue dichiarazioni, su di una posizione piuttosto acida nei confronti del governo, che, secondo lui, non sviluppa completamente il programma del PD. Ma il governo non ha più spazi perché se, se ne va via anche Alfano, non ha più la maggioranza e quindi il Presidente Napolitano è costretto a sciogliere le camere. In questa eventualità Renzi potrebbe pensare di assumere la leadership del Pd ma dovrà cambiare rotta perché per fare il segretario ha dovuto andare a pescare voti nel partito collocati molto a sinistra ma per vincere le elezioni deve invece recuperare sull’elettorato così detto moderato.

In tutti e due i casi l’attuale sistema elettorale detto porcellum è quello che si attaglia meglio alle esigenze dei due leader di cui ho parlato perché favorisce un bilateralismo quasi perfetto e, salvo sorprese come ce ne sono state al senato, una maggioranza assoluta al vincitore. Purtroppo un vincitore non ci sarà perché i due fronti sono divisi al loro interno e scossi da risse anche personali. Ci sarà però un perdente sicuro e questo sarà il nostro Paese e noi stessi.