Fare i froci col culo degli altri è una pratica antichissima. Si annovera tra la moltitudine di espressioni falsamente omofobe, perché poggia sul presupposto che ricevere del sesso anale sia necessariamente doloroso. Il che è naturalmente falso.
Fare il frocio col culo degli altri significa, in parole spicce, fare quelli che sono pronti ad un atto giusto, eroico, ma doloroso, perché sai noi abbiamo l’animo nobile. Solo che poi quell’atto lo si fa fare a qualcun altro, che si becca tutto il bruciore di culo, mentre noi ci teniamo il merito delle chiacchiere e dei buoni propositi, senza aver fatto una beata bega.
Di froci col culo degli altri ce n’è in ogni angolo. A volte sono talmente bravi che pare lo stiano facendo col culo proprio, ma poi ti metti a guardare meglio e ti dici:”Oh! Aspetta un secondo, ma quello mica è il culo suo!”. Infatti non lo è. La maggior parte delle volte il culo è il nostro.
Civati e Renzi sono dei bei ragazzetti. Non sono al corrente della loro posizione personale circa il sesso anale praticato in prima persona, anche se sarebbe interessante approfondirla, per conoscere l’uomo “dietro” al politico. Dal voto di ieri invece deduco chiaramente che non si trovino affatto in imbarazzo col culo di terzi.
Pippo Civati, in particolare, sulla sfiducia alla Cancellieri è sempre stato tutto baldanzoso sulla linea:”Si deve dimettere”; “E’ una vergogna”; “Mozione di sfiducia subito”; “Voteremo a favore”; “A me le torce e i forconi”; “Tu e quale esercito?”, proprio come nei films con i giovani ribelli contro l’autorità costituita.
Lo è stato prima della votazione e continua ad esserlo dopo, retrospettivamente, per coerenza. L’unico momento in cui ha cessato di esserlo coincide, curiosamente, con quello del voto vero e proprio, perché vanno bene l’indignazione, il senso delle istituzioni, la giustizia di serie A e di serie B, ma per piacere non gli toccate la disciplina di partito, perché per lui verrà sempre al primo posto. Come l’Inter nel cuore di Ibrahimovic. O era la Juve? O era il PSG? Non ricordo.
Fatto sta che questa manovra di strillare la sfiducia, per poi votare compatto col PD, per amore di non si sa bene cosa, mi puzza tanto di froceria, però col culo degli altri.
Posso capire che qualche testa di pietra, che magari deve pure dei soldi al suo capogruppo, possa votare compatto al partito su questioni di indirizzo politico-economico o sociale, perché ti sei fatto eleggere con una linea, un programma e pare brutto fare esattamente il contrario. Ma in una situazione del genere, Pippo, vota in coscienza e basta, senza smaronarci prima e dopo con le tue turbe di appartenenza, che in fin dei conti non gliene frega una ceppa a nessuno.
Voi direte, poverello Civati! Quello Letta si è messo a fare il giochetto scemo della fiducia al governo. Mica poteva fare la parte del guappo che apre la crisi dell’esecutivo. Non col culo suo almeno. Appunto.
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