Oggi, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sono state presentate le stime della campagna olivicola 2013-2014 formulate da Ismea, in collaborazione con Aifo, Cno e Unaprol.
Il quadro che ne emerge è di una pesante difficoltà del settore dovuta, da una parte a cause climatiche e dall’altra il ribasso dei prezzi dell’olio extra vergine d’oliva che stanno danneggiando la produzione italiana.
La stagione autunnale con un clima caldo umido fino al mese di ottobre ha rallentato la raccolta ed esposto gli oliveti all’attacco delle mosca, questo ha portato alla perdita di molti raccolti portando ad una perdita media nazionale dell’8% rispetto l’anno precedente, attestandosi a meno di 480 mila tonnellate.
In particolare grandi perdite si sono registrate nelle regioni più produttive d’Italia: Calabria, Puglia e Sicilia che da sole costituiscono il 70% della produzione nazionale e in Sardegna dove si è registrata una riduzione del 63%.
Quest’anno si è assistito però anche al fattore della “non raccolta” molti piccoli produttori infatti hanno deciso di non raccogliere in condizioni in cui il prodotto non è ottimale in termini quantitativi e in una situazione di mercato che non premia il lavoro dell’olivicoltore.
L’aumento della produzione spagnola fornisce un alto quantitativo di olio sul mercato che ha abbassato ulteriormente i prezzi dell’olio extra vergine d’oliva oggi quotato, dalle ultime rilevazioni dell’Ismea, a 2,80 euro al Kg, un valore in calo del 3,6% rispetto allo scorso anno.
L’Italia si attesta come detentrice della biodiversità con più di 350 cultivar un patrimonio varietà di gusto e profumi. L’olio come frutto di una tradizione millenaria ed espressione della cultura italiana fatta di diversità paesaggistiche, territoriali e culturali racchiude in sé un sapere antico a rischio di estinzione ogni volta che un agricoltore decide di non raccogliere.
Regione |
Campagna 2013-14 |
Var. % annua |
Piemonte |
14 |
– |
Lombardia |
911 |
35 |
Trentino Alto Adige |
347 |
35 |
Veneto |
888 |
40 |
Friuli Venezia Giulia |
42 |
50 |
Liguria |
6.910 |
20 |
Emilia Romagna |
661 |
– |
Toscana |
18.180 |
20 |
Umbria |
6.710 |
30 |
Marche |
3.780 |
-10 |
Lazio |
24.960 |
-5 |
Abruzzo |
19.212 |
5 |
Molise |
6.578 |
15 |
Campania |
44.220 |
– |
Puglia |
180.937 |
-5 |
Basilicata |
6.918 |
10 |
Calabria |
106.152 |
-20 |
Sicilia |
44.186 |
-10 |
Sardegna |
5.500 |
-63 |
Italia |
477.106 |
-8 |