La manifestazione organizzata dal Movimento Dei Forconi. Sì, di nuovo loro. Certo, chiamarla manifestazione è un po’ illogico. Si potrebbe tranquillamente chiamare aggressione. Non siete d’accordo?
Immaginate di svegliarvi una mattina. Doccia, colazione e saluto generale. Salutate la moglie, precaria, salutate i vostri figli. Luca pendolare universitario che ha un esame importantissimo il quale gli permetterà di accedere all’ultima sessione di laurea, mentre Lucia, liceale di un paese confinante ha un compito in classe molto importante. Saluti anche le bollette da pagare e volgi un pensiero ai fornitori che aspettano solo te. Esci di casa, prendi la macchina e vai al rifornimento sotto casa: tutto esaurito. Scuoti la testa e pensi “ proprio oggi!”. Nessun problema, giri l’angolo a vai al prossimo rifornimento. Una fila chilometrica ti si para davanti. Tutti lavoratori incazzati in preda a una psicosi collettiva. Non capisci cosa succede. Hai tempo di un piccolo caffettino prima di andare al lavoro, sperando che la benzina basti per il percorso. La saracinesca del bar è semi chiusa, tu entri lo stesso e chiedi al gestore “un caffè per cortesia”
“ Nessun caffè, ci dispiace” ti risponde lui leggermente impaurito.
“Come mai?”
“ Non è arrivato nessun rifornimento questa mattina, sa… per via dello sciopero”
Tu scuoti di nuovo la testa e chiedi:
“ Ma le sembra giusto?”
“ E’ per il nostro b-bene… dicono. Sono il popolo” lo dice con un tono poco convinto e leggermente impaurito.
Esci dal locale arrabbiatissimo, ma decidi di prenderla con ottimismo e vai a lavorare ugualmente.
Prendi la circonvallazione come ogni mattina; si fa prima, e ti ritrovi lo stesso scenario davanti alla pompa di benzina. Migliaia di macchine incastrate nel traffico. Prova a capire di cosa si tratta esattamente e cerchi di avvicinarti il più possibile, a piedi ovviamente. Tra un imprecazione e un malore riesci a raggiungere la testa della fila. Quattro Tir bloccano il passaggio. Chiedi gentilmente:
“Posso passare?”
“No!”
“ Sa, io capisco i vostri problemi, ma in questo modo i vostri problemi, appunto, si sommano ai miei. Voi continuerete ad avere un problema, mentre il mio sarà diventato un problemone.”
“ Questa manifestazione” continua il camionista assumendo un tono profetico “ è la manifestazione del popolo italiano”.
“Sarà pure vero, ma voi siete quattro e noi siamo centinaia. In base a gli insulti che vi vengono dietro, non credo che siate, come dire, così rappresentativi.”
Il camionista ti guarda con rabbia “ Se il popolo non ha le capacità di capire, ci pensiamo noi”.
Ci riprovi “ posso passare?”
“No!”
Torni a casa con tristezza e ti ritrovi tutta la famiglia davanti la porta.
“Amore” guardi la tua compagna” hai fatto la spesa?”
“ La volevo fare domani perché oggi incasso l’assegno”
“E quindi?”
“E quindi stringiamo la cinghia fino a Venerdì”
Adesso pensate. Questi signori sono quelli che per venti anni hanno perpetuamente votato le stesse persone, hanno agito senza mai migliorarsi, cercando di rivendicare posti di lavoro e regali dalla politica. Tutte le volte che voi parlavate con loro cercavate di far comprendere che il modo menefreghista e assistenzialista non era di certo la via giusta, E loro vi rispondevano con un astio approssimativo e l’arroganza tipica dei fenomeni. Tu che hai lavorato sodo, che hai pagato le tasse, che hai votato informandoti, che non hai mai abusato di nessuna posizione o favore, adesso ti ritrovi davanti dei personaggi dalla moralità ambigua che ti spiegano come bisogna migliorare questo paese. Loro stanno semplicemente incassando il risultato delle loro azioni accidiose. E il cittadino attivo, oltre che vessato dalle tasse, dai politici, dai tassi usurai, adesso deve pure abbassare la testa di fronte l’arroganza populista e fascista.
Chiudo chiedendomi: ma perché i Notav che bloccano un cantiere sono considerati ( torto o ragione) dei terroristi, mentre questi energumeni semianalfabeti sono liberi di bloccare una nazione? Lo Stato da Lunedì cosa farà?