Diario lirico vienneseCambiamenti in corso

Ciao a tutti! Dopo tanto tempo riprendo in mano il computer per scrivere un pezzo. Sono stati due mesi davvero pieni e come non mai sono felice di tornare una settimana a casa per Natale. Non amo i...

Ciao a tutti!

Dopo tanto tempo riprendo in mano il computer per scrivere un pezzo.

Sono stati due mesi davvero pieni e come non mai sono felice di tornare una settimana a casa per Natale.

Non amo il Natale, non amo la solita corsa ai regali, amo però le cene nelle quali si mangia benissimo e ci si ritrova tutti insieme: vivendo a Vienna vedo poco la mia famiglia e per una morbosamente attaccata ai suoi parenti come me è difficile starci lontana così tanto tempo. Ecco perché alla fine cambio idea; amo il Natale.

In questo momento ho proprio bisogno di calore famigliare perché gli ultimi mesi sono stati difficili. Impegnativo il lavoro, impegnativo lo studio.

Cosa mi riserva il 2014?

Sicuramente due novità.

Lo studio e il lavoro.

Ora vi spiego così come spiegherò alla mia famiglia, poi avendo i genitori separati è sempre una doppia spiegazione, per voi la faccio volentieri tripla.

Per quanto riguarda il canto tutto è iniziato verso maggio quando la mia insegnante ha cominciato a non essere più severa con me bensì cattiva. Pensavo fosse un momento, un umore passeggero e per questo, pur essendoci rimasta molto male per le cose che mi disse, sorvolai.

I corsi quest’estate sono andati bene. Ho fatto progressi, anche perché guardando e ascoltando tanto gli altri si impara il doppio. Sono andata dieci giorni al mare serena con la voglia a settembre di ricominciare più carica di prima. Ad ottobre ho cominciato seriamente a cantare repertorio da mezzo acuto ( Cherubino, Siebel, Tito, Zerlina, Despina) Tutte Arie che finalmente sentivo comode; oddio, Zerlina e Despina non sono proprio comodissime, ma Cherubino me lo sento cucito addosso.

La mia insegnante, o meglio ex insegnante, ha sempre sperato che fossi soprano, ma temo fortemente che dovrò deluderla perché il repertorio che mi fa stare bene è quello delle tipiche Hosenrollen ( ruoli con i pantaloni: giovani uomini).

Devo dire che la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una violenta e soprattutto improvvisa discussione. Dopo avermi elogiato tutta la settimana, lo scorso sabato, tra l’altro con presente mia sorella che era venuta a trovarmi, mi ha insultata e mi ha fatto capire che parte dei complimenti erano vani e che da molto tempo mi stava prendendo in giro.  Anni fa è stata un’ottima insegnante, di sicuro mi ha dato molto e posso dire di aver imparato tante cose, ma quando viene a mancare la stima, perché l’ho persa, la fiducia, perché l’ho persa, la chiarezza e la lealtà, perché ho perso anche queste ultime, non ha più senso mandare avanti un rapporto insegnante-allievo.

Ci ho messo qualche mese a capire che sarebbe stato meglio voltare pagina e devo dirvi che se da un lato mi sento sollevata di aver chiuso il rapporto dall’altro mi sento persa, ma così persa che l’altra notte ho sognato un immenso gruppo di ragni! Nei sogni i ragni sono la rappresentazione onirica di problemi o paure nascoste nella vita reale, o almeno così è molto spesso. Il mio problema è il seguente: con che insegnante proseguo il mio studio? Ha senso continuare a cantare? Devo cambiare strada? La mia paura neanche tanto nascosta è: ce la farò a cantare e a vivere di canto, o è meglio tenerlo come hobby e dedicarsi a qualcosa di più concreto e fruttuoso? Tutti questi bei ragni neri e pelosi mi hanno tenuto compagnia l’altra notte.

L’altro cambiamento è il mio lavoro. Mi sono licenziata!

A Joma con la nuova direttrice non c’è più una bella atmosfera, i vecchi dipendenti si sono licenziati quasi tutti e i camerieri e gli assistenti di adesso non mi entusiasmano. Poi gli orari sono diventati massacranti e per di più la pausa non viene nemmeno pagata!

Sapete dove andrò? Dal mio vecchio capo Amin che ora è il direttore di Julius Meinl.

Un po’ di storia:

1862: Julius Meinl I apre una drogheria in centro a Vienna: vi si vendono caffè verde in grani, cacao, tè, spezie, riso e zucchero.

1877: Julius Meinl II rivoluziona la tostatura del caffè con un processo messo a punto da lui stesso, nel quale i chicchi non vengono più a contatto con il gas sprigionato dal carburante e quindi, per la prima volta, sono completamente privi di retrogusto, mantenendo invece intatto il loro aroma.

1912:Il Quartier generale dell’azienda viene trasferito in quella che oggi si chiama Julius Meinl Gasse (la via fu poi intitolata a Julius Meinl II nel 1954) nel 16° distretto, dove si trova tuttora tra l’altro sono andata a visitarla proprio oggi perché faccio lezione di musica lì accanto. Ora faccio un salto di quarant’anni perché arrivo al momento per me fondamentale.

1950: Apertura del negozio di Julius Meinl all’indirizzo “Graben  19” a Vienna: ancora oggi il numero uno delle specialità di prima classe a Vienna. Ecco andrò a lavorare qui. Inizierò a gennaio. Il posto è composto da un supermercato di lusso, un bar ed un ristorante e se per caso aveste voglia di farci un salto mi troverete dietro al bar a fare i famosi caffè.


Julius Meinl am Graben

Quello che è certo è che da gennaio mi aspettano grandi cambiamenti, spero siano positivi, che mi facciano bene e spero che per chiunque di voi a cui sia successa una cosa simile, il 2014 sia un anno fortunato.

Vi saluto, vi mando un saluto dalla ormai gelida Vienna e vi auguro buone vacanze e un felice scivolone nel nuovo anno (così si dice in tedesco)

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