“Cane di un sottutoio…” TOMMY WINKLEY
Arrivando questa mattina al lavoro, avevo intenzione di “spaccare la faccia” al vecchio Paul, “cane di un sotuttoio”, gli ho urlato piombando nel suo megagalattico ufficio (il meglio di tutti noi, eh!?), “come ti permetti di influenzare John, senza nemmeno parlermene?” E lui serafico, bofonchiando da una piega del labbro da cui sempre penzola quel sigaro spento che sembra una bava nera, con quell’aria di sfottitore, mi fa:“Calma, Tommy, cominciamo col dire: chi è per te John? Se tu non hai avuto il coraggio di andare fino in fondo alla ricerca di paternità? Io, a differenza tua, lo avrei fatto, anche se lui ha detto che non gli sarebbe interessato … Tu sei sempre indeciso, vigliacco e ti permetti di criticare me che faccio le cose a … pugno chiuso” e così dicendo ha sbattuto una delle sue mani da rugbista sul cristallo del tavolo… che è andato in mille pezzi… Siamo finiti di nuovo al pronto soccorso del solito ospedale, in quanto si è infilzatoi quattro belle schegge di cristallo nel palmo della manona… Siamo qui ancora, in attesa di suture… Io me òla godo Tommy Winkley