Matteo Renzi non ne sbaglia una. Sa dove e come si accendono i riflettori dei media e ci si muove sotto come un pesce nell’acquario. Prendete la visita lampo a Lampedusa di sabato. Si imbarca su un low cost, atterra – “una pizza al bar che confina con il gate”, come riporta il cronista di Repubblica – e stringe mani alle forze dell’ordine e sorride ai volontari. Pare quasi schermirsi. “Matteo viaggi da solo?”, gli fanno. “Il mio Pd si muove senza codazzi – risponde – Basta passerelle”. Solo che la foto di lui, con quel maglioncino che in confronto i pulloverini di Enrico Letta sono grisaglie polverose, sta su tutti i giornali. E lui lo sa perfettamente. Che deve fare un po’ il premier, voglio dire. Altro che semplice segretario del Pd.
Ecco, vedo Renzi e ripenso al mio amico Lamberto che giocava centravanti con me nel campionato di calcio amatoriale a Terni. Ricordatevi – diceva con la voce di quello che la sa lunga – che chi parla tanto di fica non ne becca manco l’ombra. E, dopo un buon cinque secondi di pausa: infatti, mi avete mai sentito parlare di fica?