IotaSarajevo soffoca per lo smog

Alla domanda « come si sta a Sarajevo ? », se non altro d'inverno, occorrerebbe rispondere : è una città fredda, e inquinata. Il problema dell'altissimo livello delle polveri sottili nell'aria (non...

Alla domanda « come si sta a Sarajevo ? », se non altro d’inverno, occorrerebbe rispondere : è una città fredda, e inquinata. Il problema dell’altissimo livello delle polveri sottili nell’aria (non comune, in realtà, alla sola capitale) si ripresenta, infatti, puntualissimo ad ogni abbassarsi della colonnina di mercurio.

Le cause sono tre : la prima è di ordine naturale, con una città che, circondata da catene montuose, non conosce molti cambiamenti d’aria. Sarajevo giace in una conca, un avvallamento che favorisce il ristagno dei fumi e degli scarichi. La seconda è la dimensione sproporzionata del traffico. Lo sviluppo di Sarajevo in quanto area urbana è avvenuto soprattutto durante la Jugoslavia, quando non tutti possedevano una macchina. E oggi, come ricorda per esempio questo servizio realizzato da ‘Al Jazeera’, il numero di auto è troppo elevato per la città : un abitante su due possiede una macchina (circa trecentomila persone, per un totale di centocinquantamila macchine).

A questo problema di inquinamento si aggiunge quello, fastidiosissimo per i residenti, del riscaldamento. Moltissime case, a Sarajevo, utilizzano ancora riscaldamenti a legna (quando va bene) o, più sovente, a carbone. Un articolo, comparso qualche settimana fa sul portale ‘Klix’, sottolineava che la scelta è in molti casi obbligata, visto l’elevatissimo costo del gas che per molti è insostenibile : circa un terzo delle famiglie della capitale, oggi, si riscalda « a fiamma ».

Il risultato di questa situazione è la (quasi) proverbiale nebbia che a Sarajevo compare regolarmente tra ottobre e dicembre, per andarsene solamente a maggio. Questo è quello che si vede dalle colline sopra Sarajevo (fonte : Klix).

E questo, invece, è quello che vedono gli abitanti. Questo, per esempio, è il ponte latino, in prosimità del quale venne ucciso, come noto, l’arciduca Francesco Ferdinando un secolo fa (fonte: Radio Sarajevo).

Questa è una via pedonale lungo il fiume Miljacka (fonte: Radio Sarajevo).

Nel complesso, la situazione è decisamente intollerabile. La concentrazione di polveri sottili può superare anche di sei volte il limite giudicato come « salutare ». Le uniche soluzioni sono, per chi vive nella capitale bosniaca, trovare rifugio sulle montagne appena fuori città, dove il sole splende e l’aria è decisamente più pura. Per chi non può farlo, il rimedio è uno solo : non uscire proprio di casa.