L'Aquila Blog. Opinioni a confronto sui fatti che contanoV3Day M5S Abruzzo, Blundo: “Non sono io l’Assange abruzzese”

Mentre a Genova, sul Palco del terzo VDay, Beppe Grillo celebra Julian Assange, l’hacker che con Wikileaks ha rivelato i contenuti segreti dei cablo della ambasciate di mezzo mondo, proprio la pubb...

Mentre a Genova, sul Palco del terzo VDay, Beppe Grillo celebra Julian Assange, l’hacker che con Wikileaks ha rivelato i contenuti segreti dei cablo della ambasciate di mezzo mondo, proprio la pubblicazione sui social network di una e-mail di un parlamentare abruzzese rischia di far perdere ogni credibilità al Movimento 5 Stelle in Abruzzo.

“Il 14 ottobre non sono stata io a rendere pubblici i contenuti dell’e-mail che l’on. Gianluca Vacca ha inviato allo Staff di Beppe Grillo”:  ha riferito telefonicamente la senatrice Blundo alla redazione di L’Aquilablog.it. Quindi non sarebbe stata lei l’autrice dei “wikileaks” che coinvolgono i parlamentari pentastellati abruzzesi.

Chiunque sia stato a renderli pubblici, i contenuti sono stati prima diffusi su FaceBook e poi ritirati “immediatamente” per richiesta dell‘on. Vacca. Il parlamentare grillino, infatti, invece che smentirli ha preferito invocare la violazione della norme sulla privacy e minacciato denunce. Il 19 novembre, Vacca ha mandato questo messaggio: “Tutti coloro che direttamente o indirettamente diffonderanno una foto di una mail personale saranno responsabili della divulgazione di una mail privata ne risponderanno nelle sedi competenti”. Che dire? Un comportamento non proprio in linea con quello che Grillo ha professato sul palco di Genova celebrando Assange come un eroe. Sembra di assistere al classico esempio di doppia morale che caratterizza da sempre i partiti italiani.

Ma quali erano i contenuti che l’on. Vacca non voleva fossero diffusi?

Chi era presente all’assemblea del 14 ottobre a Sulmona racconta che nella mail Vacca chiedeva allo staff di Grillo la dispensa per il consigliere comunale di Spoltore, Carlo Spatola Mayo, a candidarsi alle prossime regionali. Chi conosce bene le regole del Movimento sa, infatti, che Grillo proibisce qualsiasi “carrierismo politico” e la possibilità per i cittadini eletti nel M5S di dimettersi per partecipare alle elezioni di cariche più prestigiose.

Vacca, che in precedenti elezioni non aveva mai raccolto più di cento voti, ha avuto la fortuna di avvalersi di questa regola candidandosi alle Politiche dove, grazie al Porcellum, è diventato deputato della Repubblica. Alla vigilia delle elezioni regionali, facendo valere il suo peso di “deputato”, proprio come in qualsiasi altro partito italiano, avrebbe cercato di favorire un Consigliere comunale vicino alle sue posizioni per poterlo candidare alle regionali. Ecco perché il contenuto della mail aveva suscitato tanto clamore tra gli attivisti. Ecco perché Vacca, invocando la privacy, non voleva che fosse diffuso il contenuto ed ecco perché, ieri sera, proprio Carlo Spatola Mayo è intervenuto tempestivamente con un comunicato stampa in soccorso dell’on. Vacca.

“In merito alla conferenza stampa tenutasi stamane a Pescara da sedicenti attivisti del M5S (che denunciavano i comportamenti di Vacca, ndr).- ha scritto Spatola Mayo- si precisa che questi hanno parlato a titolo personale e non a nome delle centinaia di gruppi regionali del M5S che invece si riconoscono senza riserve nelle attivita’ svolte dai portavoce in Parlamento”.

L’attivista del M5S Paolo Leonetti, sempre nel merito dei contenuti della mail dell’. Vacca,  aveva inoltre annunciato di aver presentato una serie di denunce-querele ai carabinieri del capoluogo abruzzese poiché ritiene di “essere stato colpito nella sua onorabilità con una serie di dichiarazioni lesive della sua immagine e professione”.

Sempre nel corso della stessa conferenza stampa, sono nati altri inquietanti interrogativi sulla correttezza dell’operato dell’on, Vacca e del suo assistente parlamentare, Fabio Stella.

La politica italiana costa, lo sanno anche gli uscieri.

Secondo i “cittadini” del M5S di Pescara che hanno tenuto la conferenza stampa, l’Associazione Culturale Nova Express, nel 2012, alla vigilia delle elezioni politiche, avrebbe ottenuto dalla Regione Abruzzo 15.000 euro attraverso il bando “Giovani protagonisti”.

“Dalle nostre ricerche”- spiega l’attivista Paolo Lenonetti nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Pescara (ieri, ndr)-  risulta che l’unica attività svolta dall’Associazione Nova Express nel 2012, sia sta la video proiezione di un film sulla legalità nell’ambito del Cineforum: Storie di mafia, presso l’Università di Chieti dove lavorava come usciere Fabio Stella, prima di essere assunto come assistente parlamentare dall’on. Gianluca Vacca”.

“Ma se si prova a cercare su Google “Nova Express Fabio Stella”, risulta che quella associazione, nel 2012, si è occupata di prenotare gli spazi della propaganda elettorale delle scorse politiche proprio per il M5S, e Stella risulta il committente per conto della della Nova Express.”

“Proprio in merito alla  richiesta di chiarimenti su queste vicende è iniziata l’azione dell’on. Vacca tesa a screditarmi e ad allontanarmi dal Movimento”, riferisce Leonetti.

“Ci sembra che queste siano più che delle semplici coincidenze e che nascondano il vero motivo per il quale l’on. Gianluca Vacca invece di selezionare il suo assistente tra i 16 mila curricula inviati a Roma lo scorso Marzo, su esplicito invito dei parlamentari, la sua scelta non poteva che ricadere che sull’usciere dell’Università.”

“Leggendo il curriculum di Fabio Stella- fa notare un attivista – pubblicato sul sito personale dello stesso onorevole Vacca, si rimane abbastanza stupiti nel leggere che viene omessa la data di nascita di Stella e che l’intero curriculum è alquanto scarno, tanto da indicare il “24 marzo 2014” come l’inizio delle sue prestazioni professionali in parlamento. Un curriculum che difficilmente sarebbe stato preso in considerazione da un datore di lavoro serio e oggettivo”.

“Sono metodi contrari ai principi del Movimento stesso- ricorda Fabio Blasioli, un altro attivista presente- Il movimento esclude qualsiasi tipo di finanziamento pubblico, diretto e indiretto, e punta tutto sull’autofinanziamento. Questi, invece, sembrano i metodi utilizzati dalla vecchia politica che noi combattiamo.”

“E ci riempie di amarezza- conclude Blasioli-  essere additati come soggetti estranei dal Movimento proprio quando pretendiamo chiarezza e trasparenza sull’operato dei nostri parlamentari. Noi siamo iscritti al M5S e al portale di Grillo dalla prima ora della nascita del movimento e proprio chi ci accusa oggi di essere degli “infedeli” nasconde un passato neanche troppo lontano di militanza attiva in altri partiti della sinistra abruzzese”.

Davanti alla richiesta di chiarimenti, l’unica cosa che l’on. Vacca ci tiene a far sapere e a ribadire alla stampa è che le liste per le prossime regionali sono già pronte, ma ancora non è possibile sapere come sono stati scelti nè i nomi dei candidati. Insomma, sembra proprio che in Abruzzo l’on. Vacca abbia già messo il cappello sul Movimento. Alla faccia della trasparenza e della chiarezza che rivendica Grillo a livello nazionale.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club