Ieri sera, tanto per non farsi mancare nulla, Matteo Renzi ha aperto la nuova stagione de “Le invasioni barbariche”.
La Bignardi, che tanto dolce non sembra esserlo mai (mi ricorda tanto una mia amica calabrese), alternando battute pungenti ad ammiccamenti vari, alla fine non da la possibilità al premier degli ascolti di parlare di uno dei unti fondamentali da affrontare in questo paese: l’energia!
E dire che lui ci ha provato un paio di volte. Lo accusano di Nientalismo ma, stavolta, ci stava provando a dire una cosa concreta. Invece niente: in Italia fa più audience una battuta su Dudù che il pensiero,in materia di energia, di chi governa questo paese .
Sarebbe stata una bella occasione per capire se, ancora una volta, i poteri forti saranno salvaguardati o si seguirà la tanto sbandierata Europa anche in materia energetica. Perchè, nessuna testata giornalistica ne parla, benché l’Europa sia in linea col protocollo di Kyoto (In media riduzione del 12,8%) l’Italia è pesantemente indietro (18,5 MtCO2 nel quinquennio 2008-2011) e per allinearsi dovrebbe spendere circa 90 milioni di Euro per acquistare permessi di emissione dal mercato internazionale per raggiungere il proprio obiettivo nazionale. Peccato che nessuno dica ancora come intende farlo, tanto meno nessuna delle ultime leggi di stabilità che avrebbero dovuto indicare la strada da percorrere.
Questi 90 milioni avremmo potuti investirli in infrastrutture, in piani di efficienza energetica, in politiche di produzioni efficienti. Sembra impossibile, per tutti le emergenze sono altre (leggasi legge elettorale e jobs act)
Potremmo però decidere di seguire l’India ad esempio! E’ di questi giorni la notizia che l’India ha ormai avviato un percorso che evidenzia come si può arrivare entro il 2051 a soddisfare con le fonti rinnovabili oltre il 90% del fabbisogno energetico, riducendo così le emissioni di due terzi rispetto allo scenario di riferimento.
Perché L’India sì e l’Italia no? Eppure siamo un paese infinitamente più piccolo, con meno problemi strutturali, un esiguo numero di etnie da mettere d’accordo e un popolo che ha tanta, tanta capacità.
Tutto passa da efficientare le proprie case attraverso un buon isolamento, un impianto fotovoltaico e una pompa di calore o un solare termico.
Costo? Con gli attuali incentivi statali Meno di € 15.000,00 che in 20 anni significherebbero € 80.000,00 di risparmio per ogni famiglia.
Troppo facile? Basta fare due conticini semplici partendo dal dato Istat che riporta la spesa per la casa e l’ energia di una famiglia al 40% tra le spese da essa sostenute, la terza in ordine di importanza.
Risparmio, benessere e futuro per i nostri figli.
Queste la parole chiave del futuro: il nostro!