Diario lirico vienneseConcerto di Monika Bohinec e Lech Napierala

Sono le 16 e 10 di pomeriggio. Recentemente sono andata a vedere tre concerti. Il primo era un Klassenabend (serata di classe). Non ve lo racconto perché vi ho già spiegato un anno fa in che cosa c...

Sono le 16 e 10 di pomeriggio.

Recentemente sono andata a vedere tre concerti.

Il primo era un Klassenabend (serata di classe). Non ve lo racconto perché vi ho già spiegato un anno fa in che cosa consistono queste serate e sarebbe molto simile.

Vi parlo ora del secondo che è di tutt’altro spessore e livello.

Mercoledì sera alle 20 è iniziato al Musikverein il concerto del mezzosoprano Monika Bohinec e del pianista Lech Napierala.

Lei è un giovane mezzosoprano sloveno che ha concluso i suoi studi di canto iniziati a Salisburgo e portati avanti a Vienna sotto l’insegnamento della professoressa Claudia Visca,  con la lode.

È stata finalista e vincitrice di molti concorsi. Il debutto all’Opera avviene nel 2006 in Slovenia, ha fatto parte dell’ensemble dei Nationaltheaters di Mannheim e nel 2012 e 2013 ha cantato ai Salzburger Festspiele.

Dalla stagione 2010/2011 è un membro della Staatsoper di Vienna dove ha interpretato Lola in la “Cavalleria Rusticana”, Fenena nel “Nabucco”, Marcellina in “Le nozze di Figaro”, prima Norna in “Götterdämmerung” (Il crepuscolo degli dei), Ulrica in “Un ballo in maschera” e Suzuki in “Madama Butterfly”. Progetti futuri sono la “Rusalka” dove interpreta  Jezibaba e per il teatro di Monaco “Aida” dove interpreta Amneris.

Monika Bohinec pur possedendo un timbro molto scuro e una voce davvero potente non è solo cantante d’opera, ma è ricercata anche nell’ambito dell’oratorio e del Lied.

Il concerto di mercoledì scorso era appunto un concerto di Lieder di Mahler (1860-1911), Fries (? -1955), Puccini (1858-1924) e Rachmaninow (1873-1943).

Lech Napierala, mio caro amico, ha suonato divinamente, ha accompagnato in maniera superlativa.

Nato a Bygoszcz (Polonia) ha terminato i suoi studi di pianoforte da Andrzej Stefanski e Krzysztof Jablonski e di musica da camera da Barbara Halska. Ha poi continuato a studiare accompagnamento vocale a Vienna da David Lutz. Ha tenuto concerti in numerose sale da concerto polacche, alla Berliner Philarmonie, in Austria, Francia, Romania, Moldavia, Bulgaria, Svizzera, Singapore, Malesia, Cina e in Filippine. Più volte vincitore di concorsi come solista e come accompagnatore. Ha grandi capacità nei Lieder per i quali è stato anche premiato numerose volte. Ha una sensibilità e musicalità nell’accompagnare in questo genere musicale che è difficile da eguagliare. Lo conosco bene, a volte commette qualche imprecisione pur suonando con un sentimento generoso, questa volta è stato impeccabile, una performance la sua, davvero raramente bella. Muove le mani e le dita in un modo molto personale e riconoscibile, tipico suo. Accarezzava le note e accompagnava il suono fino alla fine; raffinato.

Monika Bohinec ha una voce molto importante, quella sera si notava una leggera stanchezza, ma questo a voler essere davvero pignoli. La spiegazione c’è. Aveva passato tutta la giornata a provare per la Rusalka. Incredibile. La Staatsoper non le ha concesso una pausa, anzi. È da questo che si capisce quando una è davvero una grande professionista. Pur avendo cantato tutto il giorno, sapendo di aver un concerto così importante al Musikverein, non si è lasciata schiacciare dalla stanchezza e dall’agitazione di non rendere al massimo, ma come una roccia ha cantato e si è dimostrata forte e capace di reggere una tale pressione. Aiutata dalla musica di Lech ha cantato con anima e corpo e ha reso il massimo.

Mi sono goduta completamente due ore di musica ad altissimo livello, grazie a Monika e Lech. 

Ecco la sala dove si è tenuto il concerto: Gläserner Saal

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