I tumulti di questi giorni alla camera dei deputati sono su tutti i mezzi di comunicazione e non ce ne occuperemo, se non per una graziosa sfumatura, che restituisce il calore dell’italica gens. La famiglia. Ecco quindi il deputato cinque stelle Riccardo Nuti rivolgere ai genitori una lettera struggente ( di seguito riportata integralmente), dove racconta loro quello che i suoi occhi di figlio e militante vedono al fronte.
Una possibile risposta, nei panni dei genitori.
Caro Riccardino,
vuoi farci venire un coccolone? “Ciao mamma e ciao papà, siamo tutti in dittatura”? Ma ti pare di darci queste preoccupazioni? Passi che ti hanno rimandato in Italiano al liceo, passi che a catechismo bruciavi il velo alle suore, ma così la prossima volta che torni a casa ci vediamo direttamente per l’estrema unzione!
Siamo un po’ preoccupati: voi date dei fascisti a tutti, e tutti vi rispondono “fascisti”! Ora, mamma e papà ti vogliono sempre bene, ma non sarà il caso di chiarirsi un po’ sul senso delle parole? I fascisti sono quelli che ammazzarono Matteotti, per aver denunciato all’assemblea di Montecitorio violenze ed abusi: «Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. […]Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà… […] Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse.». Magari questo governo non è uno splendore e la presidente Boldrini ansima sui microfoni senza carisma, ma la vedi la differenza a mamma, sì?
Regazzi’, ci scrivi che dobbiamo “preoccuparci perché hanno picchiato una mamma e potrebbe accadere a chiunque”: guarda che se le cose si mettono così mamma e papà ti vengono subito a prendere e ti mettono in punizione in cameretta senza computer per un mese. E non si tirano le pallonate in faccia a calcetto, chiaro?
E’ ora che tu diventi un ometto, Riccardino. La democrazia è fatta di idee così forti da radicarsi senza violenza negli uomini, non dalla violenza degli uomini per radicare le idee. Fattene una ragione in fretta, perchè non possiamo star qui a guardare i tg sempre in apprensione che tu faccia a zappate con qualcuno. Ti abbiamo insegnato le buone maniere!
E poi, Riccardino, Babbo Natale non esiste. E la gatta Fifì non ha sposato il gatto Romeo andando a vivere a Bergamo. No. L’ha investita papà andando al lavoro.
Torna presto, mamma ti ha preparato il ragù congelato da portare a Roma e Zia Ortensia ti ha regalato un pigiamino nuovo, così non sfiguri coi coinquilini nell’appartamento del Movimento.
Bacioni, metti la canottiera che piove.
Mamma e papà.
Ciao mamma, ciao papà,
sono alla Camera dei Deputati, a Roma. Vorrei raccontarvi quello che è accaduto in questi due giorni. Mamma, papà: siamo in dittatura, ogni regola, ogni articolo è stato violato, stracciato. Mi verrebbe da dirvi “non preoccupatevi” come ho sempre fatto, perché realmente non c’era molto da preoccuparsi ed invece questa volta non è così. Preoccupatevi, perché hanno picchiato una mamma e potrebbero farlo con chiunque. Ieri sera, stavamo tentanto di fermare -discutendo in aula e rispettando il regolamento- l’ ennesimo decreto legge incostituzionale che regalava 7,5 MLD alle banche private. La Presidente della Camera, Boldrini, ha compiuto un gesto mai avvenuto prima. Nessun presidente della Camera lo aveva mai fatto nella storia della Repubblica Italiana. Ha bloccato tutti gli interventi in corso con un qualcosa che non è scritto da nessuna parte, non è previsto ne nel regolamento della Camera ne nella Costituzione: la “tagliola”. Noi avevamo depositato un testo che, se votato dall’ aula e approvato, avrebbe permesso al Paese in pochissime ore/giorni di avere una legge che evitasse definitivamente il pagamento dell’ IMU, la famosa tassa sulla casa. Farlo richiedeva pochi minuti, ed invece la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ignorato la nostra richiesta, come se noi e il regolamento sventolato non esistessimo più. In pochi secondi ha fatto votare il decreto, mentre giù un deputato, il Questore Stefano Dambruoso, dava uno schiaffo e poi una spinta ad una donna e mamma, sfortunatamente grillina, Loredana Lupo. Durante tutto ciò, la Presidente Boldrini ha chiuso la seduta, è scappata e le telecamere sono state allontanate. Per fortuna una telecamera è riuscita a far vedere in tv lo schiaffo rivolto dal questore alla nostra collega Lupo, ma neanche questo è bastato perché questa persona venisse allontanata dall’aula e dal Parlamento. E non è servito neanche affinché la Presidente della Camera ne chiedesse l’ interdizione dal suo ruolo e poi, quindi, le dimissioni.
Mamma l’ indomani ci siamo sentiti dire dal PD (partito che si definisce democratico a parole), che la colpa è di Loredana perché si è alzata anziché stare seduta. Addirittura alcuni giornalisti hanno sostenuto che Dambruoso ha fatto bene a dare quello schiaffo. Abbiamo denunciato tutto.
Passata la notte questa mattina alle 8 le sale delle commissioni erano chiuse a chiave. Mai accaduto. Un nostro collega, che di mattina preso era entrato nella stanza della commissione giustizia, è stato chiuso dentro (lo so, è paradossale, ma tant’è). Alle 10:30 altra dimostrazione di dittatura: dopo aver violato 3 articoli del regolamento della Camera (25.2 – 77.3 – 86.6) e senza aver ricevuto nessuna risposta nel merito della nostra denuncia, il presidente della commissione affari costituzionali, Sisto, ha aperto la votazione in due secondi netti. Senza possibilità di discutere e al di fuori di ogni regola democratica si sono assicurati il mandato per poter portare in aula, quello stesso giorno, la legge elettorale fatta da due condannati. Il Presidente Sisto e nessun altro ha contato i voti, nessuno ha verificato se c’era il numero legale e quando ho chiesto ufficialmente il conteggio dei voti (art. 53.3), Sisto è scappato. Abbiamo gridato il nostro sgomento, qualcuno di noi ha pianto per la disperazione, per la prepotenza. I giornali e la tv parlano di guerriglia 5 stelle, dicono che siamo violenti, che non vogliamo dialogare. Cara mamma, caro papà, preoccupatevi quando sentirete parlare bene di noi, solo voi sapete chi sono, chi siamo, solo voi sapete cos’è la nostra onestà, solo noi sapremo riconoscerci anche in mezzo al buio di questo palazzo, di queste falsità, di questa corruzione.
Dal profilo fb dell’onorevole Nuti: https://www.facebook.com/ricnuti?hc_location=timeline