Il primo libro dell’anno che intendo consigliarvi si intitola “Io che amo solo te” di Luca Bianchini.
Si tratta di un vero e proprio caso editoriale che in meno di un anno ha venduto circa 150 mila copie e occupato i primi posti della classifica dei libri più venduti.
Veniamo alla storia. Polignano a mare, scene da un matrimonio, quello di Chiara e Damiano. Ogni cosa sembra perfettamente a posto eppure il maestrale che comincia a soffiare dalle prime pagine preannuncia che qualcosa di imprevedibile possa accadere da un momento all’altro. Nei capitoli che rapidamente si susseguono facciamo conoscenza con ognuno dei personaggi che vi parteciperanno: c’è Nancy che desidera perdere cinque chili e la verginità, c’è Orlando, il fratello omosessuale dello sposo che si presenta con una finta fidanzata; c’è la First Lady, l’elegante e autorevole madre che tutto ha organizzato e tutto controlla.
Una galleria di figure che Bianchini delinea con tocco leggero e divertito e nelle quali chiunque riconoscerà un proprio parente e amico, o qualche loro tratto caratteristico.
A occupare prepotentemente la scena arriva però ad un tratto Ninella, la madre della sposa, la bella sarta del paese, con la sua malinconia di donna meridionale (la cui massima ho trovato straordinariamente rivelatrice di un mondo insieme maschilista e fatalista: “L’amore è innanzitutto non rompere i coglioni”), il suo senso pratico che le ha sempre fatto mettere da parte i sogni in nome delle convenzioni. Per ironia della sorte il padre dello sposo di sua figlia è proprio quell’uomo che un tempo lei amò e che non sposò per colpa di una serie di circostanze sfavorevoli. Sarà questo matrimonio l’occasione per Ninella, adesso rimasta vedova, di realizzare quel sogno d’amore che la vita gli ha negato in passato? Chi leggerà saprà, altro non mi è dato dire.
Dico solamente che ho avuto modo di conoscere Luca Bianchini e di assistere a una delle tante presentazioni del suo lungo tour promozionale, a maggio presso la libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri a Napoli. E devo confessare di esser stato conquistato dalla sua simpatia straripante, dalla sua capacità di occupare la scena con la sua chiacchiera gioiosa, dalla sua aneddotica infinita.
Il libro riflette in pieno il carattere del suo autore per come è attraversato da questa sua allegria sempre rispettosa degli altri, brillante ma senza essere dissacrante a ogni costo. Ed è uno di quei libri ben scritti e intelligenti, che si leggono tutti d’un fiato.
“Io che amo solo te”, Luca Bianchini, Mondadori, 2013, 262 pagg.