Dopo la proposta di legge elettorale presentata da Matteo Renzi ieri pomeriggio vorrei fare qualche mia considerazione. La proposta sembra abbastanza semplice ma secondo me, oltre a molti aspetti p...
Dopo la proposta di legge elettorale presentata da Matteo Renzi ieri pomeriggio vorrei fare qualche mia considerazione. La proposta sembra abbastanza semplice ma secondo me, oltre a molti aspetti positivi, ci sono anche delle falle che potrebbero essere corrette. In sintesi il sistema prevede che la lista o la coalizione vincente, purché superi il 35% dei voti, si prenda un premio del 18-20% che la porti al 53-55%. Se nessuno supera il 35% dei voti si ricorre ad un doppio turno fra partiti o coalizioni per assegnare il 53% dei seggi. Le coalizioni hanno una soglia elettorale del 12%, le liste singole dell’8% mentre i partiti coalizzati del 5%. Ci saranno all’incirca 120 collegi plurinominali dove saranno eletti 5-6 deputati tramite un listino bloccato.
Dopo questa proposta le mie considerazioni sono state queste:
– Per fortuna questo sistema produce una maggioranza parlamentare certa. Si spera che essa, qualunque sia, possa rimanere tale per tutti e 5 anni del mandato. La governabilità almeno inizialmente è garantita. Nulla però può evitare che le maggioranze create nelle urne si sfascino, questo è risolvibile solo con un’elezione diretta del premier.
– Non sappiamo bene, o forse io non l’ho capito, se i voti dei partiti che rimangono sotto soglia all’interno delle coalizioni siano conteggiati per ottenere il premio di maggioranza. Questa era una delle maggiori critiche al Porcellum insieme alla possibilità di candidature multiple, ma anche di quest’ultima cosa non so niente.
– Molto bene il secondo turno se questo è l’unico modo per convincere la Corte Costituzione ad assegnare un premio di tale entità. Vedremo se davvero i partiti di centro-destra pagheranno l’astensionismo al doppio turno dei propri elettori.
– Questo sistema crea sicuramente una maggioranza ma è errato dire che punta al bipolarismo. I restanti 45-47% dei seggi non sappiamo in quanti partiti saranno distribuiti. Potremmo anche trovarci con una minoranza molto differenziata.
– Sono molto contento che vengano creati dei collegi così piccoli e quindi vicini all’elettore. Si spera che i candidati in questi collegi siano espressione del territorio, ma ciò dipende naturalmente da partito a partito. L’unica cosa che mi fa rimanere perplesso è la mancanza delle preferenze. Il collegio è piccolo e i candidati pochi, perchè non inserire anche una preferenza? Alla fine questo metodo è presente sia nelle elezioni comunali, europee(dove sono 3 le preferenze) ed in molte di quelle regionali. Nessuno alza un dito verso questi sistemi ma si vuol impedire di scegliere il proprio parlamentare nelle urne. Le preferenze sono demonizzate per i noti pericoli di compravendita di voti ma credete che le elezioni primarie per la scelta del listino siano immuni da ciò? Credete davvero che una campagna elettorale con un listino costi meno di una con le preferenze? Io la possibilità dell’elettore di scegliere il proprio parlamentare all’interno dell’urna elettorale non la abbandonerei, crea quel rapporto che si sta perdendo ed è in parte causa del disgusto verso la politica.
– Gli sbarramenti per i partiti all’interno e all’esterno della coalizione sono relativamente alti ma volendo, giustamente, evitare il ricatto dei piccoli partiti Renzi ha fatto bene a proporre queste soglie. Naturalmente c’è un’altra faccia della medaglia. Non mi riferisco alla rappresentatività perchè non è un mio problema, io voglio la governabilità. Mi riferisco soprattutto al fatto che molti partiti volendo entrare in parlamento faranno dei cartelli elettorali pluripartitici. Pensate che il Nuovo CentroDestra, la Lega Nord e Fratelli d’Italia preferiscano il rischio di non entrare che quello di rinunciare al proprio simbolo per un’elezione? Stesso vale per i partiti minori di centro e sinistra. Non sappiamo ancora cosa ci diranno i sondaggi e le elezioni di Maggio ma è certo che qualcuno in bilico sulla soglia elettorale ci sarà. Se decideranno di confluire nella lista di un altro partito più grande o creare una lista con altri partiti minori cosa succederà? Gli elettori ne gioveranno da questa soluzione? Credo proprio di no, aumenterà solo la confusione.
– Infine Renzi mi sembra non abbia accennato alla presentazione del programma di coalizione e all’indicazione del capo della coalizione. Secondo me due buone caratteristiche della Legge Calderoli.