Finalmente la nuova legge elettorale è entrata nei temi caldi dell’agenda politica e sembra che la spinta di Matteo Renzi, che con il Partito Democratico ha la maggioranza in parlamento, sia stata decisiva. Non possiamo essere certi se la fretta del Sindaco di Firenze sia dettata da una sfrenata voglia di elezioni politiche ma una cosa è certa: ci sono delle basi da cui partire, le tre proposte. Mi sono recato nel coloratissimo sito di Renzi per cercare qualche informazione in più su queste proposte e ho trovato ciò:
I. Riforma sul modello della legge elettorale spagnola. Divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi). Ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati. Soglia di sbarramento al 5%.
II. Riforma sul modello della legge Mattarella rivisitata. 475 collegi uninominali e assegnazione del 25% dei collegi restanti attraverso l’attribuzione di un premio di maggioranza del 15% e di un diritto di tribuna pari al 10% del totale dei collegi.
III. Riforma sul modello del doppio turno di coalizione dei sindaci. Chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti. Possibile sia un sistema con liste corte bloccate, con preferenze, o con collegi. Soglia di sbarramento al 5%.
Uno sguardo veloce a queste tre proposte e si vede come il nuovo segretario del PD punti fortemente a creare una maggioranza sicura alla Camera dei Deputati. D’altra parte, e anche giustamente, lui ha più di una volta ripetuto che questo era il suo obiettivo specificando anche il suo moderato disgusto verso le larghe intese.
Dato per scontato che tutti i partiti vogliono ridurre le competenze del Senato della Repubblica rendendolo un organo di secondo livello di rappresentanza regionale ho spostato la mia attenzione sull’elezione della Camera dei Deputati. Se invece il Senato non vedesse mutare le proprie competenze, soprattutto in materia di fiducia al governo, tutto il mio ragionamento non avrebbe senso e probabilmente l’Italia tripolare continuerebbe ad essere ingovernabile.
Vedendo queste proposte mi sono chiesto: Perchè non tenere la Legge Calderoli?
Alla fine potrebbe bastare solo qualche accorgimento per rendere il Porcellum una buona legge elettorale.
– La maggioranza, e quindi la governabilità, è già assicurata perchè la lista o coalizione vincente ottiene 340 seggi. Se questo premio di maggioranza non piace alla Corte Costituzionale perchè non prevede una soglia minima per la sua assegnazione è sempre possibile modularlo su chi ottiene almeno il 35-40%. Io lo lascerei comunque così perchè se l’obiettivo è la governabilità, che governabilità sia a qualunque costo.
– Per quanto riguarda il rapporto fra elettori e cittadino basterebbe inserire le preferenze nei collegi già esistenti ed eliminare le liste bloccate, tanto difficile? Troppo estesi i collegi? Allora perchè nessuno chiede la modifica della legge elettorale per il Parlamento Europeo dove i collegi sono anche inter-regionali? Purtroppo le preferenze non godono di tanta popolarità ma io credo sia un problema inesistente. Le tangenti posson essere pagate anche per entrare nelle liste, piccole o grandi, o per essere il candidato nel collegio uninominale. E se proprio si vuole allargare il campo alla fine anche le primarie per formare le liste usano lo stesso meccanismo. Che si voglia o no è rimasto l’unico modo per fare in modo che l’elettore si scelga il proprio rappresentante.
– Se poi si vuole diminuire la frammentazione partitica in Parlamento basta allargare lo sbarramento del 4% anche al primi partito sotto soglia all’interno delle coalizioni o volendo alzarlo di qualche punto percentuale.
Questa potrebbe essere una soluzione certamente accettabile che poco si allontana dalla così detta legge elettorale del Sindaco d’Italia, l’unica fra le tre proposte che può produrre sicuramente una maggioranza. Le altre due proposte, lo spagnolo e il mattarellum modificati, possono facilmente creare una maggioranza il Parlamento ma ciò non è sicuro. Se poi la volontà principale è quella di cancellare la legge Calderoli in tutti i modi come se fosse l’unico modo di cancellare i problemi politici italiani ne prenderò atto ma non credo sia la strada giusta.
Infine una piccola nota polemica. Se la legge elettorale deve essere dettata dai giudici della Corte Costituzionale questo mi pare assurdo. Se c’è l’ingerenza dei garanti della Costituzione su come deve esser fatta la legge che forma il Parlamento quale sarebbe il problema se un giorno si interessasse anche di altri temi? Dare un grande premio di maggioranza, che piaccia o no, non credo che sia in conflitto con la Costituzione e soprattutto è una competenza dell’organo legislativo.