Apologia di Socrate3 cose che matteo renzi potrebbe fare facilmente (e in fretta)

Finita la divertente fase del toto ministri, nella quale i 60 milioni di allenatori della nazionale diventano temporaneamente CT del futuro governo; possiamo dedicarci a un gioco più interessante o...

Finita la divertente fase del toto ministri, nella quale i 60 milioni di allenatori della nazionale diventano temporaneamente CT del futuro governo; possiamo dedicarci a un gioco più interessante ossia quello dei consigli non richiesti al nuovo premier. Avendo di norma un certa preferenza per il “cosa”, rispetto che per il “chi” provo anche io a individuare 3 misure facilmente e rapidamente realizzabili.

La prima misura, simbolica, consiste nel restituire allo stato una cospicua parte del compenso ricevuto da tutti i membri del governo, può sembrare apparentemente demagogico, ma in realtà potrebbe essere un interessante segnale costruttivo. Per tagliare i costi della politica ci vuole tempo, volontà e una maggioranza diversa da quella oggi in parlamento. Per fare un bel bonifico mensile alla ragioneria generale dello stato, invece basta un click. Nella causale si scrive “a riduzione dello stock di debito pubblico”. Non è demagogia, ma ulteriore dimostrazione che, chi ha voglia di fare può agire immediatamente e senza impaludarsi in iter intricati. Finché non si modifica la legge, il governo restituisce la parte che reputa eccessiva del proprio compenso. Un bel colpo a chi guarda al movimento 5 stelle e un segnale reale di cambiamento. Quando dovrebbero restituire? Il reddito medio degli italiani, misurato dal pil pro capite PPA era di circa 21.600 euro nel 2012. Se restituisce l’eccedenza il governo può dimostrare di saper sperimentare quello che affronta l’italiano medio. Non solo demagia, quindi, ma un segnale immediato e chiaro e sopratutto attuabili senza dover interpellare alcun altro che le propria coscienza.

Per la misura due, prendo spunto da un’intervista di Luigi Zingales e propongo di eliminare il meccanismo della ritenuta alla fonte per le rendite finanziarie, che spesso si traduce in un trattamento privilegiato rispetto ai redditi da lavoro*. Il maggior gettito derivante dal fatto che spesso l’aliquota media dei contribuenti è maggiore di quella applicata con l’imposta sostitutiva, andrebbe impiegato per ridurre la pressione fiscale sul  lavoro soprattutto per i redditi più bassi oppure per ridurre il peso dell’iniqua e assurda IRAP. La misura si può vendere a sinistra come portatrice di maggiore equità (e di fatti lo è) e a destra come mezzo per ridurre le tasse sulle imprese. Insomma, una misura più sostanziosa, ma al tempo stesso anche simbolica.

Come terza proposta, per recuperare un po’ di competitività, propongo una misura temporanea simile al concetto di contratto di solidarietà in base al quale, nelle imprese in crisi, sotto particolari condizioni, i lavoratori possono accettare una riduzione temporanea di stipendio per evitare licenziamenti. Io propongo che sia possibile consentire per un periodo definito ( es fino a 1 o 2 anni)  alle imprese di ridurre l’orario e il compenso di alcuni  lavoratori con contratto a tempo indeterminato, diciamo di un 20-25% ( di norma verrebbero scelti quelli relativamente più costosi e/o meno produttivi) a fronte dell’impegno ad assumere con orario flessibile e tempo determinato nuovi lavoratori (auspicabilmente più giovani, meno costosi e, talvolta, più produttivi). Insomma sostituire temporaneamente lavoro costoso con lavoro meno costoso, chiedendo un sacrificio ai lavoratori più protetti e meglio pagati e generando opportunità per tutti gli altri. Anche questa misura si può vendere bene sia a destra che a sinistra e andrebbe vista come una prima sperimentazione di flessibilità per valutare in che direzione procedere quando si avrà la maggioranza per fare le riforme vere.

Insomma, mentre si cerca di portare a casa la riforma elettorale, ipotizzando di non ottenere dagli avversari sconti maggiori rispetto a Letta, ho provato a immaginare delle misure rapide, più simboliche, che sostanziali, ma che indicherebbero comunque un segnale forte nella direzione giusta.

Chiudo i miei 2 centesimi con un in bocca al lupo al nuovo governo, ne avrà bisogno

@massimofamularo

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*Ho editato questo passaggio dove in precedenza avevo impropriamente parlato di redditi a tassazione separata.

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