Nel 2013, la produzione di 90 miliardi di kWh, di energia rinnovabile, è stata incentivata con 11,2 miliardi di euro, prelevati dalle nostre bollette.
Sono 12,4 centesimi a kWh, la metà di quanto lo paghiamo in bolletta!
AEEG – l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas – identifica l’utente tipo domestico e ne aggiorna, trimestralmente, le tariffe.
http://www.autorita.energia.it/it/consumatori/bollettatrasp_ele.htm
L’utente tipo, qualificato da AEEG, consuma annualmente 2.700 kWh e li paga 518€; di questi, 92 vanno alle rinnovabili e cioè 3,4 centesimi/kWh.
Ma quanto è realmente tipo l’utente di AEEG, se partecipa solo con 3,4 centesimi d’incentivo, rispetto ai 12,4?
L’utente tipo di AEEG sembra anche immune da aumenti: per i 2700 kWh pagava 515€ nel secondo trimestre 2012, contro gli attuali 518.
Ogni trimestre AEEG applica le nuove tariffe al cliente tipo, i media riprendono la notizia e fanno credere che quelle variazioni si applicheranno a tutti gli utenti, ma non è così!
Solo Enel, e gli altri distributori, conoscono il numero degli utenti tipo di AEEG ma se, per un’ipotesi molto ottimistica, fossero 5 milioni, consumerebbero meno del 5% del totale nazionale.
Allora perché AEEG insiste su questa specifica categoria e, soprattutto, chi mette la differenza degl’incentivi?
Buona parte la mette chi consuma meno, o molto meno, dell’utente tipo definito da AEEG!
Anzi, meno consuma e più paga! Gli oneri di sistema, dei quali gl’incentivi rappresentano la parte dominante, vanno a incidere pesantemente sul prezzo del kWh.
Si tratta, ovviamente, delle categorie più disagiate, che sono senz’altro molto più numerose delle utenze tipo di AEEG.
Sarebbe opportuno che AEEG chiarisse la distorsione, anche per evitare che gli scaltri venditori di energia elettrica utilizzino i suoi dati per raggirare i consumatori con le loro torbide offerte.