Fatemi capire: il PD ha silurato un governo del PD? Solitamente il problema per guidare un paese sono le alleanze. Ammettiamo che una riforma non piaccia agli alleati, che hanno idee parzialmente divergenti da quelle del partito: il rischio è che il governo potrebbe non avere più i numeri. Ora, se ben vedo, oggi è lo stesso partito di maggioranza che si autosilura per dar vita a un nuovo governo con lo stesso parlamento…
Portiamo avanti il ragionamento, se il PD, partito che ammetto di aver votato (e che voto regolarmente da quando posso votare), giudica incapace un governo guidato dal PD, ne devo dedurre che la prossima volta è meglio votare un altro partito? E’ questo che la direzione del PD sta tentando di far passare come messaggio ai cittadini? D’altra parte se il suo stesso segretario ammette che è meglio cambiare rotta, perché non fare le cose in maniera più decisa, andare a elezioni e dare direttamente il paese in mano a qualcun altro?
Nel tutto, noto con allegria che i media stranieri hanno avuto appena oggi il tempo – o la voglia – di stare dietro a quel che accade. Su Le Monde, Philippe Ridet si diverte a analizzare i termini con cui i nostri giornali chiamano le diverse crisi di governo (ce ne sono tanti quanti sono i tipi di pasta). E si sofferma naturalmente sul significato di staffetta.
Di certo, ora, abbiamo chiarito che con qualsiasi legge elettorale, doppio turno o no, il paese sarà sempre instabile – il che fa ben piacere a quelli che, all’estero, non vedono di buon occhio l’idea di avere nell’Italia interlocutore credibile, interlocutore che potrebbe avanzare pretese in campo europeo, per esempio. Un solo partito potrà anche arrivare al 53% con l’Italicum, non importa, i governi si succederanno ogni mezza stagione comunque!