Largo ai vecchiIl Medioevo è vicino: avanti i giovani (II)

renzi letta Ecco che il grande giorno è arrivato e gli abbracci e i baci affettuosi tra Matteo ed Enrico sono cessati. Improvvisamente Enrico si è trovato solo, non c'è più Dario l'amico fid...


renzi letta

Ecco che il grande giorno è arrivato e gli abbracci e i baci affettuosi tra Matteo ed Enrico sono cessati. Improvvisamente Enrico si è trovato solo, non c’è più Dario l’amico fidato di comuni origini democristiane forse non c’è neanche più il grande vecchio in cima al colle che ha assunto un atteggiamento freddo e formale proprio come lo vorrebbero i grillini, non c’è più Angelino che ha solo paura di nuove elezioni e di doversi presentare tremante di fronte al cavaliere, non c’è più il Professor Mario con i suoi quattro senatori per i quali dovrà procacciare qualche posto nell’ambito Pd, anche Emma non si sa più dov’è andata, è in aereo in giro per mondo. E lo zio? Il buon zio Gianni con i suoi consigli assennati, la lunga esperienza, le buone relazioni soprattutto all’Inps e dintorni? Sei solo Enrico, sei rimasto solo, come capita nella vita a molti quando suscitano invidie o gelosie ma fatti coraggio il mondo gira, Matteo avrà, presto o tardi, bisogno anche di te, la fortuna come tu sai è bendata. D’altra parte, diciamocelo tra di noi, che non ci senta nessuno, prima o poi quella schiena fiorentina ben conservata dalle bistecche della mamma, prima o poi dicevo, sarà voltata dalla tua parte e ci sarà qualcuno che ti metterà in mano un pugnale ben affilato da piantarci dentro. Parliamo virtualmente, s’intende. Ma in quel momento che la tua mano non tremi, nella migliore tradizione di questo nostro antico Paese.

E il cavaliere? Il Cavaliere gonfio, con un cagnetto profumato sotto il braccio e una fidanzata che ha iniziato a comandarlo. Come farà? Perché Matteo non potrà mantenere tutte le promesse che ha fatto con lui perché ci sono nel partito un bel numero di, non so dire, giovani turchi, radicali, estremisti forse che hanno dato il voto a Matteo ma che non vogliono però che si tratti con il Cavaliere, d’altra parte meno si tratta, meno si fa la legge elettorale, più dura la legislatura. Sono logiche che tutti capiscono nel grande anfiteatro, anche le deputatesse pidielline così carine, così composte, così brave nel mettere giù le parole una dopo l’altra senza fare errori di grammatica e talvolta anche neppure di sintassi come invece fanno quelle altre della destra tutte impegnate a gridare le loro cose con tanta veemenza che spesso scompongono le messe in piega che molto tempo avevano richiesto per essere fatte. Per non parlare di quelle altre ancora che seguono Beppe che sono così dure e scalmanate e certamente propongono un alone di sudore sotto l’ascella alla fine di ogni combattimento parlamentare.

Forse tutto questo sarà evitato perché non ci sarà da venire in Parlamento per votare contro il povero Enrico ma solamente una bella e gloriosa giornata per votare a favore di Matteo. Senza elezioni, senza comizi, senza risse per le strade e, soprattutto, senza l’interferenza inopportuna dei cittadini elettori, contabilizzati e quindi virtualizzati nei sondaggi. Tutto più comodo. Non è vero?

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