Camere con vistail politometro

Il "politometro" è l'ultima delle proposte arrivate (in forma di emendamento alla Delega Fiscale) dal movimento cinque stelle per snidare la corruzione dalla politica e dalla pubblica amministrazio...

Il “politometro” è l’ultima delle proposte arrivate (in forma di emendamento alla Delega Fiscale) dal movimento cinque stelle per snidare la corruzione dalla politica e dalla pubblica amministrazione.

Tant’è che quando non è stato approvato dalla maggioranza del Senato, ieri, si è attivata la protesta, sia in rete che nel circuito della comunicazione.  La Senatrice Bottici, nell’illustrare l’emendamento a prima firma Vacciano dichiara: “con tale emendamento si prevede uno strumento che noi abbiamo chiamato in qualche modo politometro. C’è il signor Scajola che si accorge improvvisamente che qualcuno gli ha regalato un appartamento. Nei prossimi giorni avremo in discussione in Consiglio di Presidenza la costituzione come parte civile del Senato nel processo che vede imputati Lavitola, Berlusconi e De Gregorio. Parliamo di arricchimenti illeciti…”

Bene. Proviamo a fare uno sforzo di fantasia. Immaginiamo che il “politometro” fosse in vigore da anni e pertanto il Governo avesse istituito da tempo quello “strumento specifico per verificare arricchimenti illeciti ai danni dell’erario da parte di chi ricopre, o abbia ricoperto negli ultimi venti anni, cariche pubbliche elettive o incarichi di rilievo nelle Pubbliche Amministrazioni, basato su un confronto del patrimonio del soggetto con tutti i redditi, di qualunque natura, percepiti e dichiarati, e prevedere la pubblicazione dei relativi accertamenti sul sito ufficiale dell’Agenzia delle entrate“.

Nel leggere le accuse di affossamento, c’era da immaginarsi qualcosa di più strutturato ed efficace di una grande fratello ventennale (che mal s’attaglia alle dichiarazioni seriali dei pentastellati contro i tutti grandi fratelli, peraltro).

Avrebbe mai intercettato i fondi neri che De Gregorio avrebbe ricevuto da Berlusconi per far cadere il governo Prodi? Forse, nel caso in cui De Gregorio li avesse inseriti nella denuncia dei redditi.

E poi, l’accertamento dei reati (quelli previsti dal nostro codice) è meglio lasciarlo alle forze dell’ordine e alla magistratura, non ad arzigogoli di impossibile realizzazione.

Come migliorerebbe la vita pubblica se tutti potessero accedere ad un’eventuale pagina sul sito dell’agenzia delle entrate dove andare a spulciare redditi e patrimoni degli ultimi vent’anni di svariate migliaia di persone?

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