Chi in questi giorni parta o arrivi in treno, da o a Milano, non può non notarla: è la campagna affissioni dell’università Luiss di Roma che pubblicizza le prove di ammissioni alla laurea triennale. Una campagna massiccia, insistita, ridondante, che evidentemente non parla tanto alle future matricole, che pure raffigura, ma semmai alle loro famiglie. E certamente parla alla conconcorrenza.
Infatti l’ateneo della Confindustria, presieduto da Emma Marcegaglia, porta un attacco marketing sul terreno del suo blasonatissimo avversario: l’Università commerciale Luigi Bocconi.
L’ateneo voluto da Guido Carli negli anni è infatti cresciuto e non s’accontenta più di educare i rampolli della borghesia ministeriale e delle professioni della Capitale o delle regioni vicine ma vuol giocarsi un ruolo nazionale.
Una competizione che si gioca anche come visibilità del proprio corpo docente: se in Via Sarfatti hanno da sempre fior di editorialisti economici, da Francesco Giavazzi ad Alberto Alesina, a Tito Boeri, l’ateneo romano risponde con i propri politologi alla Leonardo Morlino, Roberto D’Alimonte, Giovanni Orsina.
D’altra parte, proprio la Bocconi è da anni, sottraendosi sempre più spesso alla formula delle fiere/saloni dello studente, ha una politica di reclutamento piuttosto capillare, in diverse aree del Paese, specialmente nel Sud, fatta di presentazioni nei licei più prestigiosi per accaparrarsi i talenti migliori.
Una concorrenza che, nei prossimi anni, quando anche le università europee verranno a cercare da noi i loro studenti più di quanto non lo facciano già adesso, diventerà molto più agguerrita.